Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Chiesa delle Stimmate di San Francesco d’Assisi

La chiesa, ampia e bella nella semplicità della sua forma ottagonale, viene eretta alla fine degli anni Venti del Novecento per venire incontro alle esigenze spirituali di una popolazione che andava crescendo. È da sempre testimone delle radicali trasformazioni del proprio territorio.


VIA GRAZIADIO ASCOLI 32

Restauro: XX Sec. (1900-1999)
Anni Quaranta

Costruzione: 1926

Inaugurazione: 1929

Bombardamento: 08 Dicembre 1942

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  • bombardamento | oratorio | chiesa

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  • bombardamenti

1. Breve storia della chiesa

Corre l’anno 1926. L'attenzione del parroco dell’Immacolata Concezione, mons. Emilio Feliciano Vacha (11/09/1872 – 06/04/1855), cade su di un cartello apposto su di un paletto piantato nel terreno tra via Livorno e via Ceva; su quel cartello è scritto “terra da vendere”. Il parroco sente come urgente la necessità di costruire una chiesa in questa zona in forte crescita demografica; per cui acquista il terreno e, su progetto dell’ingegner Meano, dà inizio ai lavori.

La chiesa è consacrata il 4 ottobre 1929 ed intitolata alle Stimmate di San Francesco; la cura dei fedeli viene affidata al nipote del parroco stesso, don Emilio Vacha (20/04/1903 – 16/06/1973), che ne diventa anche primo parroco quando la chiesa viene eretta in parrocchia, il 4 ottobre 1936.

Il secondo dopoguerra è segnato dai lavori di riparazione dei danni subiti dalla chiesa, dall'oratorio e dalla casa parrocchiale durante l'incursione aerea dell'autunno 1942 e di ampliamento degli edifici parrocchiali, necessario visto l’aumento della popolazione dovuto alle migrazioni interne. Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta vengono inaugurati le aule per il catechismo, il cinema-teatro Umbria, la scuola materna con annesso oratorio.

Dalla fine degli anni Settanta il borgo ha conosciuto la più radicale delle trasformazioni sul piano occupazionale, a seguito della chiusura e del trasferimento dei grossi complessi industriali della zona. Il numero degli abitanti della parrocchia inizia a calare sensibilmente.

Negli ultimi anni si assiste ad un’ulteriore trasformazione del tessuto sociale ed economico di questa zona, diversificata rispetto alla produttività del passato.

2. Descrizione della chiesa

L'ing. Corrado Meano ha scelto un'architettura lineare e solenne, sobria nelle linee e nei toni, moderna nella sua semplicità. Una grande cupola domina la costruzione e riceve slancio dal lanternino che la sovrasta.

L'interno, ampio e severo, quasi spoglio, corrisponde perfettamente alla sobrietà della facciata, rotta appena da lesene e nicchie  e dalle colonne che precedono l'ingresso.

Nella pianta ottagonale si innalzano otto pilastri che segnano il ritmo degli arconi, sovrastati dai quattro matronei e dall'ampia cupola azzurra con relativo cupolino.

All’interno nessun affresco o decorazione riveste le pareti, secondo le disposizioni e la sensibilità di Meano (1). Solo l'abside accoglie le due statue di Cristo e san Francesco e, al di sopra dell'altare, la croce con Maria e san Giovanni.

La chiesa è ricca di marmi, mentre la balaustra originaria, in marmo rosso di Levanto e cipollino d'Italia (2), è stata rimossa dopo il Concilio Vaticano II per collocare il tavolo eucaristico più vicino all'assemblea dei fedeli.

Anche i lampadari, che richiamano nella linea misurata le lampade rituali della sinagoga, sono stati disegnati da Meano (3). Vi sono inoltre due altari laterali intitolati l'uno, a sinistra,  alla Sacra Famiglia, l'altro, a destra, alla Madonna e santi.

Note

1. La nuova chiesa delle S. Stimmate, in «Gazzetta del Popolo», 5 ottobre 1929.

2. La nuova chiesa delle S. Stimmate, in «Gazzetta del Popolo», 5 ottobre 1929.

3. La nuova chiesa delle S. Stimmate, in «Gazzetta del Popolo», 5 ottobre 1929.

 

Fonti Archivistiche

  • Archivio Edilizio di Torino, Progetti edilizi, I categoria, pratica 911, chiesa, 1926
  • ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1116 cart. 23 fasc. 10 n. ord. 1

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Ente Responsabile

  • Comitato Parco Dora
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà