Scheda: Soggetto - Tipo: Impresa

Biscottificio Wamar

Biscottificio Wamar, fondato il 16 maggio 1922 in un laboratorio di pasticceria artigianale in via Susa 14; stabilitosi definitivamente, a fine anni Trenta, in via Parella. Si specializza nella produzione industriale di wafers, frollini, biscotti secchi (tra cui il noto biscotto della salute), fette biscottate e panettoni.


Lat: 45.09088411356283 Long: 7.680878539673037

Fondazione: 16 Maggio 1922

Fine/Cessazione: 1991

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Categorie

  • industria | società commerciale | fabbrica

1. Cronologia

16 maggio 1922 – Fondazione presso via Susa 14 (Società Italiana artigianale di pasticceria

1924 – Trasferimento in via Medail 42

28 ottobre 1927 - Biscotti Wamar Marchisio & C.

Febbraio 1929 – Presentazione del nuovo stabilimento in via Pietrino Belli (già via Pietrino Bello) [1]

1938 – Trasferimento in  via Parella, 6 [2]

1940 – Biscotti Wamar SpA

13 luglio 1943 – Bombardamento

1953 - Gerolamo Gaslini azionista di maggioranza della Wamar

Fine anni ‘80 – Chiusura stabilimento e trasferimento lavorazioni a Buccino (CE);

1991 – Fallimento dell’azienda e fine attività


 

2. La fabbrica dimenticata

Fondato nel 1922 il Biscottificio Wamar si specializza nella produzione di wafer su scala industriale. Ebbe inizialmente sede in un laboratorio artigianale di pasticceria in via Susa 14 , in zona “Cit Turin”, di 1000 mq., con una produzione giornaliera di 4 q. di prodotti da forno [3]. L’azienda svolse la propria attività, in tempi successivi, in tre diverse fabbriche, di dimensioni via via crescenti con l’aumentare della produzione giornaliera.

Nel 1936, periodo della guerra d’Africa, la Wamar affianca alle lavorazioni tradizionali, grazie a commesse statali, la fabbricazione di gallette per l’esercito, per poi diventare, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, fabbrica “ausiliaria”. Nel 1943 impiega 450 dipendenti, producendo 300 quintali di biscotti. Le bombe alleate danneggiano gravemente i macchinari, comportando la paralisi pressoché totale del sistema produttivo, che riprende a ritmi serrati nella seconda metà degli anni Cinquanta.

Nel 1948-49 spopolarono fra i ragazzi le figurine pubblicitarie dei calciatori, prodotte per conto della Wamar dalla Nannina. Famose già da prima erano anche le scatole di latta litografate contenente i biscotti. Nel 1961, quando la forza lavoro raggiunge le 645 unità, l’azienda inizia la produzione di panettoni, pandori e colombe, distribuzione inaugurata già nel 1932 con la commercializzazione del panettone Wamar-933 [4]. Negli anni sessanta fu, inoltre, lanciato sul mercato un prodotto di grande successo, il “biscotto della salute”, prodotto ancora oggi dalla Monviso S.r.L di Andezeno (già Desco S.p.A), che ha rilevato lo storico marchio.

A partire dal 1980, quando occupa 300 dipendenti, conosce un’inarrestabile fase di declino, che porta alla chiusura dello stabilimento torinese e al trasferimento delle lavorazioni a Buccino, in provincia di Caserta. Un passaggio che non è sufficiente a risollevare le sorti della Wamar. Dichiarata fallita, cessa definitivamente l’attività nel 1991. Oggi l’edificio ospita al suo interno attività commerciali.


 

3. Videoteca

Giornale Luce A1019, 28/10/1932: https://www.youtube.com/watch?v=mnJnKar1qBE

Note

1. Questa fabbrica moderna e ben organizzata spesso è stata ignorata da quanti si sono interessati alla Wamar. Eppure il filmato del “Giornale Luce A1019” del 28/10/1932 (cfr. Videoteca) ha come oggetto proprio questa stabilimento, e non quello di via Parella, come si ritiene generalmente. Nel documentario, così come nell´articolo di Gino Gastaldi, comparso precedentemente sulla Rassegna Municipale Mensile di Torino del febbraio del 1929, viene presentata in termini elogiativi la nuova fabbrica, dove la luce, l'ordine e le macchine regnavano sovrani. I numerosi macchinari, moderni, frutto di lunghi studi, modifiche e continui perfezionamenti, erano collegati tra loro automaticamente con trasportatori che permettevano una manovra facile e ordinata, con una sensibile riduzione della manodopera. Oltre a spaziosi spogliatoi, lo stabilimento era dotato di sala di medicazione perfettamente attrezzata, di refettorio per le operaie che desideravano prendere i loro pasti in fabbrica e di locali per l´allattamento. La Wamar offriva, inoltre, al proprio personale, un servizio medico gratuito.

2. Il trasferimento è pubblicizzato in un curioso manifesto (cfr. Sitografia) stampato dalla Tipografia Manzoni di Torino, nel quale sono chiaramente rappresentati entrambi gli stabilimenti. La vecchia sede di via Pietrino Belli, lasciata vacante, venne in seguito occupata dall’Officina Riparazioni della Lancia, fino al suo abbandono e alla sua demolizione, sul finire degli anni ‘50 del secolo scorso.

3. Si veda Torino e l’autarchia: pubblicazione ufficiale dedicata alla rassegna organizzata dalla Federazione dei Fasci di combattimento di Torino, Torino, ottobre XVI-novembre XVII,Ed. Impronta,1939, pag.114 https://digit.biblio.polito.it/1106/11/Torino_autarchia.pdf

4. Il noto prodotto viene così descritto: «il panettone Wamar 933 è una specialità eccezionale e prelibata perché fabbricato con burro di pura panna centrifugato escluso qualsiasi grasso o margarina e ricco di sostanze nutrienti leggero morbido soffice vellutato», come si legge nella pubblicità su La Stampa (cfr. Sitografia).

Fonti Archivistiche

  • Archivio di Stato di Torino, Intendenza di Finanza, Servizio danni di guerra, risarcimento danni di guerra, domande di risarcimento danni di guerra, Wamar, reparto VI, cartella 3292.

Luoghi correlati

Ente Responsabile

  • ISMEL
  • MuseoTorino 2021