Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Casa della Società cooperativa Edilizia Minerva

Destinato a dipendenti pubblici di estrazione medio-alta, lo stabile di corso Einaudi 30 fu costruito nel 1924 ed è costituito da dodici ampi appartamenti composti di nove camere, cucina, doppi servizi e stanza da bagno, in grado di soddisfare le aspettative del target sociale coinvolto.


Lat: 45.060033 Long: 7.662252

Costruzione: 1924

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Categorie

  • abitazione | edilizia popolare

La Società cooperativa Edilizia Minerva fu costituita nel gennaio 1921 allo scopo di procurare abitazioni ai propri iscritti attraverso le agevolazioni previste dalla legge in materia di case popolari ed economiche. La possibilità di aderire alla cooperativa era però riservata ai dipendenti di enti statali o parastatali, anche già ritirati dalla vita lavorativa. Nel frangente della crisi abitativa innescata dalla grande guerra, l’iniziativa tentava di rispondere alle esigenze di specifiche categorie sociali, con l’intenzione di coinvolgere i segmenti meglio retribuiti, di fatto esclusi dagli interventi attuati in quel periodo dalle autorità civiche e dall’Istituto per le case popolari in cui tendeva pressoché a esaurirsi l’offerta di alloggi. Non a caso la denominazione scelta recava un omaggio alla dea Minerva, protettrice delle attività intellettuali, quasi a voler fissare un segno di distinzione rispetto agli strati che vivevano di lavoro manuale. Esclusi pertanto i quartieri a vocazione operaia, la società operò in zona Crocetta, avviando nel 1924 la costruzione di un edificio a cinque piani fuori terra su un lotto dell’ex piazza d’Armi concesso dal Comune a condizioni vantaggiose. Nel 1922 i terreni ancora disponibili in quell’area erano stati infatti destinati ad alcune società costruttrici, con l’obbligo di ultimare i fabbricati entro tre anni dall’assegnazione. La cooperativa Minerva non mancò tale traguardo, offrendo ai soci dodici ampi appartamenti composti di nove camere, cucina, doppi servizi e stanza da bagno, all’insegna dunque di standard senza dubbio in grado di soddisfare le aspettative del target sociale coinvolto. L’amministrazione dello stabile fu mantenuta sino al 1963, anno in cui la società si sciolse.