Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Palmira Ceotto (1903-1989)

Nessuna Immagine

Operaia, militante politica e sindacalista. Partecipa alla Resistenza come staffetta con il nome di “Anita”. Dopo la Liberazione viene eletta nella Commissione interna della De Coster.


Nascita: 15 Marzo 1903

Attività: 1921
Si trasferisce a Torino

Attività: 1935
Operaia alla fabbrica De Coster

Attività: 1945
Componente della Commissione Interna alla De Coster

Morte: 30 Novembre 1989

Translate

Categorie

  • partigiano | sindacalista | operaio

Palmira Ceotto nasce il 15 Marzo del 1903 a Santa Lucia di Piave (Treviso) in una famiglia di simpatie prima socialiste e poi comuniste. La madre gestisce una trattoria ma nel 1921 la famiglia si trasferisce a Torino per fuggire alle persecuzioni dei fascisti. Inizia a lavorare in diverse pasticcerie e fabbriche di cioccolato: dal 1924 alla Berruto e alla Moriondo, poi alla Venchi Unica. Dopo la morte di sua sorella si fa carico dei suoi figli. Dal 1929 al 1935 lavora alla Snia Viscosa, ma viene licenziata dopo essersi ripetutamente rifiutata di iscriversi al Partito nazionale fascista (Pnf). Nel 1935 è assunta alla De Coster. Partecipa agli scioperi del 1943. Lo stesso anno muore suo marito e, dopo che la sua casa è stata bombardata, viene sfollata a Mappano (Torino). Tornata a Torino, dopo l’8 settembre aderisce alla Resistenza come staffetta clandestina in città, raggiungendo il grado di comandante di squadra con il nome di “Anita”. Dopo la Liberazione entra nella Commissione interna della De Coster. Negli anni successivi è attiva sia nella Confederazione generale italiana dei lavoratori (Cgil) che nel Partito comunista italiano (Pci), occupandosi di diritti delle donne lavoratrici. Viene licenziata nel 1953 per rappresaglia politica. Lavora in seguito presso le pasticcerie Maras e Fragola. Nel 1955 va in pensione e si trasferisce a Chieri (Torino). Negli anni successivi è attiva nel Pci sia a Chieri che a Torino. Muore il 30 Novembre 1989 a Torino.

Ente Responsabile

  • ISMEL