Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Ospizio di Carità, Palazzo degli Stemmi

L’Ospizio di Carità venne costruito per il ricovero dei sudditi indigenti per volere del duca Vittorio Amedeo II e grazie al contributo delle famiglie nobiliari. L’investimento garantì al ducato un decisivo passo in avanti verso la modernizzazione.


VIA PO 31

Costruzione: 1682
Vittorio Amedeo II dona l'area per costruire l'ospedale

Costruzione: 1700 - 1703
costruzione della chiesa

Bombardamento: 1943

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  • cinema | bombardamento | ospedale | chiesa | istituto religioso

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  • mostra moderna | bombardamenti | trasform

1. Storia dell'edificio

La costruzione del vasto complesso per il ricovero degli indigenti rientrava nell’ambizioso progetto di ammodernamento e razionalizzazione dello Stato voluto dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia (1666-1732). L’istituzione del nuovo Ospedale di Carità, già progettata durante la reggenza di Giovanna Battista di Savoia-Nemours (1644-1724), si concretizzò nel 1682, quando il sovrano donò l’area dell’isola di San Maurizio, che si trova nella nuova zona di ampliamento della città verso il fiume (oggi delimitata da via Po, via Rossini, via Montebello e corso San Maurizio). Sulla facciata dell’edificio prospiciente via Po, in corrispondenza delle arcate esterne dei portici, vennero istallati gli stemmi dei benefattori che contribuirono a realizzare il fabbricato.

Successivamente, tra il 1700 e il 1703, venne edificata la chiesa da annettere al ricovero. Il duca affidò la decorazione della volta del tempio al suo pittore di corte, Daniel Seiter (1647-1705), che dipinse la grande tela della Vergine Assunta con la Fede e la Carità e due tondi con la Beata Margherita di Savoia e l’Elemosina del beato Amedeo IX. Il giovane sovrano volle così sottolineare pubblicamente, soprattutto nei tondi con i due beati della casata (Amedeo IX e Margherita), la stretta unione tra la dinastia sabauda e la fede cattolica.

L'ospedale di Carità ebbe sede in via Po 33 fino al 1887, parte in quello che oggi è denominato Palazzo degli Stemmi. Dal 1896 in questo edificio ebbero luogo le prime proiezioni pubbliche del Cinematografo Lumière. La sala funzionò come Kinematografo fino al 3 marzo 1897.

2. Bombardamenti

L’Ospedale di Carità, in Via Po già n. 39, (tranne la facciata su via Po) e la chiesa pertinente furono distrutti dai bombardamenti aerei del 1943, durante i quali andò perduta la tela della Beata Margherita. I dipinti dell’Assunta e dell’Elemosina del beato Amedeo invece sono scampati ai crolli e sono oggi conservati a Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica. I danni, provocati dagli attacchi aerei del dicembre 1942 e nell'agosto 1943, riguardarono tutto il fronte dell'isolato su via Po, già fra i civici 29 e 37; si verificarono distacchi dei tetti, crollo di soffitti e tramezzi e parziale distruzione degli infissi.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
OSPEDALE DI CARITÀ
Via Po, tra Via Rossini e Via Montebello

Corpi residui di ospedale e manica d'affitto.
Corpi residui del distrutto Ospedale di Carità, di valore storico-artistico e ambientale.
Il corpo residuo su Via Po era stato concepito come casa d'affitto con botteghe. La facciata si evidenzia da quelle degli altri isolati di Via Po, per gli stemmi in stucco dei donatori: costituisce parte fondamentale della struttura urbanistica e dell'immagine di Via Po. Parzialmente crollato nell'estate dell'84 nel corso della ristrutturazione edilizia.

ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, vol. I, p. 851; G. Rigotti, 1959.
Tavola: 41/42

Fonti Archivistiche

  • ASCT Fondo danni di guerra inv. 76 cart. 2 fasc. 5

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Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà