Scheda: Luogo - Tipo: Verde pubblico

Giardini Cavour (già parte dei Giardini dei Ripari)

E' quanto resta dello storico Giardino dei Ripari (viali che correvano sulla linea dei terrapieni sorti dove originariamente si trovavano i baluardi di San Giovanni e Sant'Andrea).


Lat: 45.06329115748621 Long: 7.689812779426575

Progetto: 1817

Costruzione: 1825

Trasformazione: 1875

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Categorie

  • militare | risorgimento | giardino

Tag

  • mostra risorgimento | giardini

La funzione militare nell'Ottocento

L’importanza “militare” dei Giardini Cavour risiede nel fatto che rappresentano una delle poche aree verdi torinesi (oltre ai Giardini Reali) la cui articolazione risente tuttora in maniera piuttosto evidente della presenza di strutture del fronte bastionato. La loro origine, al pari di quella della vicina Aiuola Balbo, si colloca nel quadro del piano di ampliamento della città del 1817 di Gaetano Lombardi, che prevedeva la realizzazione di un quartiere residenziale dell’area di forma triangolare compresa tra il fronte difensivo sud, il Po e il viale del Re che lo smantellamento delle mura, avvenuto in periodo napoleonico, aveva reso disponibile. Avviate le operazioni di lottizzazione del 1821, affidate allo stesso Lombardi, fu subito chiaro se sarebbe stato difficile e oneroso superare il dislivello tra la quota della città d’antico regime e quella dell’area di ampliamento, soprattutto in corrispondenza delle strutture dei bastioni di San Giovanni Battista e Santa Adelaide. Si decise pertanto di volgere l’orografia del sito a vantaggio del complessivo valore fondiario dell’intervento, realizzando nel 1825 quelli che sarebbero stati, sino al loro smantellamento del 1872, i Giardini dei Ripari.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
GIARDINI CAVOUR (GIÀ PARTE DEI GIARDINI DEI RIPARI)
Piazza Cavour

Giardini pubblici.
Giardini pubblici di valore ambientale e documentario, unico spazio verde realizzato -sebbene parzialmente- del grande progetto del verde urbano della prima metà dell'Ottocento.
Eseguito sui residui delle fortificazioni a Sud-Est, i «ramparts», tra il 1835 e il 1870, durante l'edificazione del Borgo Nuovo. Tra i progetti presentati, di gusto romantico (Blachier, Talucchi, Vigitello, ecc.) venne scelto quello del Barone che sviluppava sull'area di 40 giornate, tra le attuali Piazza Maria Teresa e Via Carlo Alberto, una trama geometrica di viali alberati e di aiuole su livelli digradanti con due sottopassi che lo collegavano alla rete viaria urbana. Vi fu costruita una Rotonda per il caffè, ad opera di B. Panizza (1843), abbattuta nel 1870-72 quando si attivò la riduzione della grande area verde in giardini delimitati da piazze separate (cfr. Aiuola Balbo, scheda 251).

G. MUSSA, 1930; L. GHISLENI, M. MAFFIOLI, 1971, pp. 82-85, 92.
Tavola: 49

 

Da Lodari, Renata (a cura di), Atlante dei giardini del Piemonte, Libreria Geografica, Novara 2017, p.171:

Torino, Giardino Cavour, via Cavour, centro storico,giardino pubblico. XIX (1865-1878). Giardino pubblico comunale, D.L.gs 42/04, L.R. 22/83, L.R. 50/95 ( Ginkgo biloba, Platanus acerifolia ), ha 1,28 pianeggiante. Marcellino Roda: giardino. Impianto unitario, giardino paesaggistico, alberi di notevole dimensione (Platanus, Ginkgo, Pterocarya, Gleditsia, Aesculus), statuaria.

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Tipi e disegni, R 20 B; 5.1.7; 5.1.37; 6.3.34.

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