Centro incontri La Salle
Nell' area denominata Monveglio o Montevecchio tra il Po e S. Margherita si trova il Centro La Salle (curia, segreteria, biblioteca e archivio provinciali dell’Ordine dei Fratelli Cristiani) e casa di riposo e infermeria per i fratelli anziani o ammalati.
Il Centro La Salle occupa l'area in cui era presente la villa che il Grossi assegna alla famiglia Donaudi, poi demolita nel 1961 per la costruzione di un edificio più grande ad uso del collegio.
Nella parte superiore si trova la vigna Botto detta Il Fortino, perché qui aspra fu la difesa durante l'assedio alla città di Torino nel 1706.
Accanto al Centro sorge una costruzione ottagonale, detta “Il Tempio” parte di una costruzione mai portata a termine e che emerge sulla collina, alle spalle di piazza Vittorio Veneto.
All'inizio del '700 la vigna apparteneva al conte Agostino Boncompagni di Mombello e più tardi, alla fine del secolo, degli eredi degli intagliatori Botto; in seguito fu più volte unita e poi staccata dalla sottostante vigna, passò al canonico Carlo Morozzo della Rocca, al duca Tommaso di Savoia Genova e infine a due società immobiliari. Proprio in questa area si teneva una sorta di Palio, le corse dei cavalli, iniziate l'8 maggio del 1622 (trentasettesimo compleanno di Vittorio Amedeo I): il percorso era compreso tra la chiesa di S. Antonio e l' attuale Villa della Regina.
La storia recente dell'edificio risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando il “Tempio” viene concepito come opera grandiosa dal canonico Giuseppe Ortalda, della Curia metropolitana torinese: «Un santuario da erigersi sui colli torinese e da dedicare a San Giuseppe, Patrono Universale della Chiesa».Nel 1870 il canonico Ortalda decise di far costruire il santuario a proprie spese. L’incarico per il progetto viene affidato all’architetto Giuseppe Bertinaria; i lavori iniziarono nel 1875.
L’edificio è stato progettato per essere un’opera imponente: era previsto un basamento a pianta ottagonale, sul quale si sarebbe appoggiata una grande cupola slanciata verso l’alto con la statua di San Giuseppe in cima; ai lati si dovevano erigere due torri più basse, ognuna da concludersi con una guglia.
Gli anni di questa costruzione sono coevi alla realizzazione della Mole Antonelliana: per Ortalda l’edificazione del santuario potrebbe aver rappresentato una sfida, oltre che un simbolo di devozione. Il canonico Ortalda morì il 6 settembre 1880 e i lavori si fermarono. Quel che rimane è ciò che vediamo oggi, una struttura centrale in mattoni ottagonale con due corpi laterali: il complesso è l’equivalente di circa un quinto dell’altezza totale che avrebbe dovuto raggiungere.
Nel 1890 la proprietà venne messa in vendita. Comprendeva il terreno dell’intera parte di collina, una villetta detta “Il Lace”, il “Tempio” vero e proprio e il “Collegio”, una costruzione appena abbozzata che doveva diventare “Istituto per le Missioni Estere”.
Alla fine, e insieme alla vigna sottostante Villa Donaudi venne acquistata dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Il Provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fratel Genuino Andorno, acquistò l'intero blocco con l'obiettivo di portare a termine il santuario.
Nel 1901 un anonimo capitalista inglese fece contattare fratel Genuino da un intermediario per acquistare parte della collina e innalzare una “Torre Gigante come quella dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900”, ma l’offerta venne respinta come disdicevole. L’ala del “Collegio” era sede di formazione spirituale per i giovani Fratelli, zona franca durante l’ultima guerra.
Il “Lace” venne trasformato in una cascina.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CENTRO INCONTRI LA SALLE
Strada Comunale S. Margherita 132
Centro incontri e casa per ritiro religioso.
Segnalazione di edificio civile, singolare opera di riuso di una struttura muraria incompiuta per tempio votivo tardo ottocentesco in posizione eminente nel paesaggio collinare.
Riuso (1974) su progetto dell'architetto Mario F. Roggero di preesistenza incompiuta (1884) di tempio votivo, su progetto dell'architetto Bertinaria.
Progetto originale (1884) conservato in loco.
A. GROSSI, 1791, p. 70, 29-30; E.GRIBAUDI ROSSI, 1975 p 335; pp. 343-345
Tavola: 50
Bibliografia
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