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3° Équiliva — Villeneuve; da m. 784 a 665; dislivello di m. 119

per chilometri 8.5; pendenza di m. 13.86 per 00¡„0; stretta gola sinuosa.

4° Villeneuve — Stazione S. Vincent ; grande bacino di Aosta,

sèguito di bacini più ristretti fino a quello di Chatillon; coni di de­

iezione, alluvioni, lembi

morenici;

dislivello da m. 665 a 445, di m. 220

per chilometri 37.4, pendenza di metri 5.89 per mille.

5° Stazione S. Vincent — Montjovet; gola strettissima ed arcuata;

dislivello da m. 445 a 400 di m. 45 per chilometri 3, pendenza di m. 15

per mille.

6

° Montjovet — Bard ; bacino alluvionale con coni di deiezione di

Verres e Arnas; dislivello da ro. 400 a 350, di m. 50 per chilometri 15,

pendenza di m. 3.33 per mille.

7° Gola di Bard; chilometri 1,5, con un dislivello di m. 25 e pen­

denza di m. 16.66 per mille.

8

° Gola di Bard — Sbocco del Lys; bacino alluvionale con gran

cono di deiezione; chilometri 3.6, dislivello di m. 5, pendenza di m. 1.43

per mille.

In riassunto dalla confluenza delle due Dorè allo sbocco del Lys,

dislivello da m. 1287 a 320, cioè di m. 967 per chilometri, lungo l’alveo,

85,7, pendenza del fiume-torrente media m. 11.28 per mille.

Il profilo costrutto dal geometra Bruno darebbe a Pont S. Martin uno

sviluppo di chilometri 104, epperò con un dislivello di m. 2192 una

media pendenza di m. 21.007 per mille; ma egli fa partire la Dora

dall’alto di valle Veni a m. 2512 di altitudine e noi solo la facciamo

partire da Entrèves a 1287 metri sul livello del mare. Le acque della

Dora sono utilizzate su vasta scala per irrigazione dei terreni lungo

tutta la valle, ed anche come forza motrice per molini, segherie, opifizii

svariati, stabilimenti metallurgici, applicazioni che prenderanno anche

maggiore sviluppo ora che un tronco ferroviario rilega Aosta colla pia­

nura canavese. Utilizzate pure e nelle alte valli ed al loro sbocco sono

le acque dei torrenti tributarli sia per irrigazione come per forza mo­

trice; mirabili canali scavati nelle rocce e sviluppantisi per diecine di

chilometri raccolgono le acque fin dai circhi glaciali e le conducono

ad irrigare i pendii alle estremità dei contrafforti che valle da valle

dividono ; citiamo ad esempio i canali di valle Tournanche, quelli

della valle deH’Évanyon, meravigliose costruzioni dovute alla previdenza

degli agricoltori del medio evo. Ed i Salassi fin da antichissimi tempi

usufruivano le acque condotte dal bacino di Cogne pel trattamento dei

minerali che escavavano sui versanti Sud della valle principale, come

a Gressan ; cosi pure per le acque dei valloni di Fénis e di S. Marcel.

Sulle loro tracce andarono i Romani posteriormente e delle loro condotte

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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA