

DELLA PROVINCIA DI TORINO
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di acque rimangono monumentali residui nell’acquedotto di Porossan
ed in quello di Pont d’Ael (da
Avilius,
cittadino romano).
Nella prima parte, topografica, e nella seconda, geologica, abbiamo già
riferiti ampii particolari sul grande bacino
morenico
eporediese e sull’area
del cono di deiezione della Dora Baltea compresa nel territorio provinciale
torinese. Ricordiamo come il bacino eporediese sia circondato dal com
plesso arco
morenico
dovuto all’antico ghiacciaio di valle d’Aosta; come
morene incidenti
, dovute al scindersi del ghiacciaio in tre code termi
nali, abbiano diviso nella inferior parte questo bacino in tre bacini
parziali; come esso bacino sia dovuto all’erosione
glaciale,
ed in prova
le interne pianure sono a più basso livello delle
extramoreniche
sul
piano inclinato del cono di deiezione; come l’erosione siasi esercitata con
abrasione totale o parziale di
diluvium recente, diluvium antico
e for
mazioni
plioceniche ;
come le acque siansi arrestate in lago sino all’a
pertura della breccia per cui oggidì la Dora Baltea esce dalla cerchia
morenica ;
come di questo lago eporediese rimangano residui i due mag
giori di Candia e di Viverone, l ’uno di 1.76, l’altro di 7.7 chil. q.; come
la Dora nella breccia di Mazze abbia inciso
morenico, diluvium recente,
diluvium antico
e
pliocene ;
come del
diluvium antico
rimangano ve
stigia da Saluggia alla valle della Viona all’Est del bacino, già in ter
ritorio della Provincia di Novara; come infine il cono di deiezione,
di
luvium recente,
si estenda all’Ovest ed al Sud alla Malesina, all’Orco,
al Mallone, tenendoci nei limiti della nostra Provincia.
Da Pont S. Martin la Dora corre nelle sue alluvioni, in certi luoghi
di indole lacustre, fino alla gola a traverso la diga dioritica di Ivrea ;
in questo tratto (9°) percorre chilometri 15.8 con un dislivello di m. 80,
con una pendenza quindi di m. 5.06 per mille.
Nel tratto susseguente, il 10°, essa in condizioni identiche si sviluppa
per chilometri 20 dalla stretta di Ivrea alla entrata della gola di Mazzè,
al porto di Vische, con un dislivello di m. 24, quindi una pendenza di
m.
1.2
per mille.-
Nell’interno del bacino di Ivrea l’alveo di Dora è a sponde molto
basse, quindi facilmente trabocca nelle piene. Ma a Vische s’incanala
prima nella forra
morenico-diluvio-pliocenica,
poi il suo alveo seguita
ad essere profondamente incassato nel solco scavatosi nel cono di deie
zione fino allo sbocco quasi del Po.
Il tratto 11°, nella breccia
morenica,
è di 5 chilometri tra le altitu
dini 216 e 214 con un dislivello di
2
metri, una pendenza quindi di
m. 0.4 per mille.
Il tratto 12*, fino allo sbocco in Po, è di chilometri 23.5, con un
dislivello di m. 64, con una pendenza quindi di m. 2.72 per chilometro.