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5 9 8

PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

Patate

7.10

Trifoglio

2.50

L ’anidride nitrica, nei nitrati, proviene più dall’atmosfera e dalla con­

cimazione e dalle materie organiche in decomposizione nelle terre che

dalle roccie e dai materiali inorganici naturali.

Il cloro si trova in alcuni minerali non molto frequenti però nelle

rocce, nel cloruro sodico o salgemma in ¡specie.

Quanto sopra in ordine alla parte che hanno le varie sostanze minerali

del suolo nella nutrizione delle piante. Ma alcune sostanze minerali in­

ducono nel terreno coltivabile delle proprietà fisiche speciali molto in­

teressanti per la vegetazione delle piante. Anzi possiamo dire che il

còmpito loro principale è questo, giacché la maggior parte delle sostanze

minerali che formano le terre essendo insolubili non servono alla nutri­

zione delle piante, e piccola è la parte di esse che in seguito a chimiche

trasformazioni può funzionare da alimento alle piante.

Le proprietà fisiche importanti a conoscersi nel terreno vegetale sono

l ’igroscopicità o la facoltà di assorbire l’acqua, l’attitudine alla essic­

cazione, la facoltà di riscaldarsi al sole e di ritenere il calore, la tenacità

0 la resistenza alla divisione meccanica, la facoltà di assorbire i gas ed

1 vapori atmosferici.

L’argilla, proveniente dalla decomposizione dei silicati alluminosi,

feldispati ed altri, ovvero dalla disaggregazione di schisti argillosi, di

marne, di argille in istrati o lenti, di arenarie o conglomerati a cemento

argilloso-calcareo, assorbe grandemente l’acqua e questa ritiene forte­

mente, diventando poi impermeabile quando è satura di acqua ; gode la

proprietà della tenacità in altissimo grado dando colla sua presenza in

ragione del 45 e 50 p. % le terre dette

forti;

assorbe i gas ed i va­

pori atmosferici; ma assorbe pure le materie organiche in decomposi­

zione e ne ritarda l’effetto utile come concime ; si riscalda meno e si

raffredda più rapidamente per la sua umidità e la sua conduttività,

quindi

fredde

riescono le terre argillose; per la sua tenacità e la sua

impermeabilità è materia nociva se in grande abbondanza, utile però

in quantità minore diminuendo la leggerezza delle terre.

Il calcare in polvere per disaggregazione di rocce calcari ha un po­

tere igroscopico superiore a quello delle argille ; è poco atto al riscal­

damento per il colore chiaro dominante, assorbe i concimi, ma non li

conserva come l’argilla, anzi favorisce, come già notammo, la formazione

del carbonato di ammoniaca ; è meno tenace, quindi diventa meno im­

permeabile dell’argilla ; le terre molto calcari sono

fredde.

La marna, miscuglio intimo di calcare e di argilla, proviene o da

roccie marnose o da decomposizione di silicati di calce 'e di allumina,