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M B E i A l f I C M À

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primo affermarsi al di qua delle Alpi, il Cognas­

so non si lascia sedurre dal desiderio di nuove

costruzioni e di nuove ipotesi : chiaramente

espone quanto è stato accertato e controllato e

poi, francamente e onestamente, mette in guar­

dia il lettore contro i pericoli della fantasia e del

desiderio di oltrepassare le insormontabili bar

riere dei secoli.

Non tutto è possibile sapere, e, d altra parte,

non è proprio necessario risalire ai ceppi regi od

imperiali d Italia o di Germania per accrescere

lustro alla millenaria dinastia : il Cognasso, anzi,

accenna al carattere politico di certe genealogie

assai comode, in passato, per giustificare pretese

e vantare diritti.

Onesto nelle intenzioni e nella trattazione, il

libro è poi notevole per la coltura profonda che

I Autore vi ha prefusa, per la chiarezza e la si­

curezza con cui conduce il lettore attraverso ai

groviglio del vecchio mondo feudale e alla in­

certezza dei documenti contradditori : la parte

genealogica, in modo particolare, è trattata con

acutezza e — a volte — con arguzia. La critica

dei vari sistemi è veramente serrata e convin­

cente e la esposizione delle ipotesi avanzate può

dirsi completa (perchè, però, non si fa cenno

della ipotesi illustrata dal Dionisotti nelle sue

Famiglie celebri medioevali dell'Italia supe­

riore

pi

?).

La Marca di Torino e la famiglia della princi­

pessa Adelaide formano oggetto di due articoli

interessantissimi per la conoscenza del Piemon­

te medioevale : e la figura della vecchia Signora

che per tanti anni seppe tenere saldamente le

sue terre ne risalta nitida e imponente.

Dopo di lei la nuova dinastia, quasi stanca

per 1intenso sforzo dei primi anni, indebolita

dalle frequenti reggenze di principi minorenni,

sosta, e — a volte — dà l'impressione della de

cadenza : Tommaso I ne rialzerà le sorti portan­

dola verso il periodo d'oro dei grandi Amedei.

Ma, anche in questi anni, figure eminenti di

principi guerrieri e politici sono espressi dal suo

seno e il Cognasso con prove persuasive sfata

la leggenda del debole Umberto ili

vago di sal­

meggiare

come il Cibrario lo definì, mostrando

celo energico governante, sicuro di sè al punto

da resistere a Federico Barbarossa e da far sen­

tire all lmpero l'importanza che il possesso delle

Alpi dava al suo minuscolo Stato.

Con Umberto III si chiude il primo periodo

della storia sabauda : oramai la Dinastìa sorta

dalle ombre del 1000 è, e saldamente tiene le

Alpi e abilmente ha imparato a sfruttare tutte

le sue possibilità. Il destino che la porterà al tro­

no d'Italia è segnato.

Ed il Cognasso, chiarendo con diligenza pro­

fonda di storico le condizioni del suo sorgere e

gli elementi del suo primo affermarsi, è pr« 30 a

volte dalla magnificenza del tema : Sotto l’aspet­

to freddo della scienza lascia trasparire ìa me­

raviglia e l affetto e l crgcglio del piemontese

che nei Savoia vede tutta la gloria della sua

forte Regione e tutta la speranza del suo avve­

nire.

(P- r.)

L.

loDF-SCO :

Corso di Stono della Chiesa.

5 v o ­

lumi. Casa Editrice Marietti; Torino-Roma.

Questo poderoso lavoro fu cominciato nel 1922

ed è stato poitato a termine nel 1929. L A . vi

ha dedicato studi accurati e coscienziosi, e ci ha

date un’opera che accoppia la severità dell'espo­

sizione all'eleganza dello stile. In Italia man­

cava una storia originale e recente della chiesa

e perciò va tributata lode al Todesco di averci

procurato questo corso, che è ugualmente uti­

le come lettura e come testo nelle scuole. Esso

ha riportato in massima il consenso della criti­

ca, perchè è condotto con sufficiente obbiettività

e i giudizi sono in genere misurati, anche quan­

do 1A . trovasi di fronte ad avversari temibili

della Chiesa, e ciò perchè egli si è prefisso di

esporre i fatti secondo verità. Pur avendo di mi­

ra il trionfo della chiesa, egli non ne nasconde

i torti e gli errori. Meno serena è l'ultima parte

dei corso, quella contemporanea, ad esempio

quando si parla dei cattolici che sono passati nei

campo opposto, come Renan, l'autore della V i

ta di Gesù, cui il Todesco attribuisce un per­

niciosissimo influsso.

Vastissimo è il campo della presente storia,

in cui sono passati in rivista pontefici e prelati,

concili e sinodi, sono esaminate le opere dei pa­

dri e dei teologi, vengono descritti il sorgere e

lo svolgersi delle eresie, seno indagate le vicen­

de degli ordini monastici e delle congregazioni

religiose, narrate, sebbene in succinto, le vite

dei santi, enumerati i benefici di carattere so

ciale ed economico arrecati dalla Chiesa alle N a ­

zioni, esaltata l'efficacia dell’ispirazione dell’ar-

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