

M g ------I a l l
n
n
— I
più possedendo il potere politico, di abbagliate
almeno colla magnificenza, volle affidare al Ju-
vara la definitiva trasformazione della sua reg
gia. Fu così che il Palazzo Madama assunse !a
forma e l'aspetto rimastigli tuttora salvo insigni
ficanti successivi ritocchi.
I! principale lavoro consistette nell'esecuzionc
della nota facciata occidentale e dello scalone,
mentre prima esisteva solo una scala a chioccio
la; si abbatterono, perciò gli ultimi resti delle
mura romane che ancora sorgevano tra le due
torri. In programma era pure una facciata sul la
to est, ma questa fortunatamente non venne ese
guita e fu così conservato l aspetto medioevaie
originario. L 'op e ra Juvariana fu compiuta tra il
1718 e il 1721. Ma la Duchessa non si contentò
dei lavori architettonici; ella volle anche ador
nare l interno con magnificenza mai veduta. N e l
la sua struttura definitiva l'appartamento ducale
(a parte gli ambienti a pianterreno e al secon
do piano che non hanno interesse) si componeva
al primo piano di quindici locali rimasti pres
soché tal quali o ultimamente restaurati. Cele
brati sopratutto pel loro splendore furono la ca
mera da Ietto della Duchessa con specchiere di
argento, tappezzeria invernale di velluto ed esti
va di broccato, decorazioni a stucchi, pitture e
sculture in legno; la
Camera nuova verso il
Po » ch’era l'antico salone principale rimesso
a
nuovo, il gabinetto alla cinese, il tutto messo a
punto dai migliori artisti e decoratori dell'epoca.
Solo parte della mobiglia rimasta ne ll’attuale
appartamento dei ricevimenti di Palazzo Mada
ma giunge ancora a dare un’idea abbastanza fe
dele dello splendore raggiunto al tempo della
Duchessa G iovanna Battista.
Caduto temporaneamente il Piemonte sotto
il dominio francese, il Palazzo Madama corse pe
ricolo per intenzione di qualche fanatico repub
blicano, di essere abbattuto: lo si volle conside
rare una specie di Bastiglia, ma prevalse la ra
gione; anche sotto Napoleone, un generale fran
cese per criteri militari, pensò alla demolizione
ma 1 imperatore non ne volle sapere. Solo furo
no abbattuti i due corpi laterali ed il Palazzo
restò isolato com e attualmente; ma come da
altre città d ’ Italia anche da Torino si fece la so
lita razzìa di oggetti d ’arte che vennero portati
in Francia.
A l ritorno di Casa Savoia la più solenne fun
zione, di cui fu teatro il Palazzo, fu l’esposizio
ne della Santa Sindone al passaggio di Pio
V II
reduce a Rom a. Poi come già era avvenuto sot
to il dominio francese, l'appartamento du ca 'e
fu adibito a uffici pubblici. Sopra le torri rom a
ne fu in seguito collocata la specola che vi r i
mase fino al 1019; al tempo di Carlo A lberto gii
uffici statali furono tolti e nei saloni prese posto
la Pinacoteca per breve tempo. Infine il grande
atrio dopo il '48 divenne sede del Senato. T r a
sferita nel 1864 la capitale a Firenze fu traspor
tata a Palazzo Madama la Corte di Cassazione
che vi rimase fino alla sua soppressione avvenutn
nel 1923.
Tra il 1883 e 185 intanto si erano iniziati i l a
vori di ripristino del Palazzo. Rifatti i tetti, ri
messi in luce tutti gli avanzi di decorazione e si
stenti sui muri medioevali; in seguito rimesse >n
ordine le torri romane dopo il trasporto a P in o
della specola, ed abbattute alcune soprastrut
ture, rimasero solo a ripristinare definitivamen
te all’esterno i muri medioevali, opera che nei
limiti del possibile sarà eseguita in breve volger
d anni.
Intanto mercè l’accurato lavoro dei progettisti
e degli esecutori dei restauri l'appartamento di
gala di G iovanna Battista di Savoia è ora d iv e
nuta la sede de i ricevimenti del Municipio di T o
rino riprendendo così il Palazzo con nuovo u f
ficio le sue funzioni nella millenaria e gloriosa
storia torinese.
Risulta evidente l’ importanza di questa p u b
blicazione quanto mai opportuna nel momento
appunto in cui le porte del Palazzo M adam a si
riaprivano offrendo a lla cittadinanza l’aspetto fa
stoso ed elegante del ripristinato appartamento
Ducale.
Il
libro del Telluccini è infatti ad un tempo
dettagliata descrizione e rievocazione storica sì
da costituire u n ’ottima e interessantissima guida
per chi intenda visitare il Palazzo con cognizio
ne di causa, rendendosi ben conto di ciò che
vede e di molte cose che facilmente potrebbero
sfuggire. M a questa pubblicazione che merita-
mente fu tenuta a battesimo dal Municipio di
Torino, dovrebbe, a mio avviso, avere una a n
che più ampia diffusione perchè è tale da dare
ai Torinesi, anche ai poco colti, una facile e com
pietà dimostrazione de lle vicende storiche ed a r
tistiche di quello che certamente è il più insigne
monumento della nostra città ed un p o ’ anche
la sua personificazione. Quindi sarà ben fatto se
J 798 |