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Due giorni dopo, alle sette di sera, nel fossato

del Castello del Buon Consiglio, a Trento Egii

grida ancora « Viva l'Italia » quando il carnefice

gli Ha stretto il laccio attorno alla gola. Ed

Ancora in quel grido è la visione radiosa dell'av­

venire che verrà quando, caduta l'Austria e rico­

stituita la Patria su nuove basi di fede e di

ordine, gli Italiani potranno riprendere nel

mondo il loro magistero di civiltà e di giustizia.

0». r.)

N.

B

a s il e

: L’origine delle cose. F.lli Bocca,

Edit. Torino, I voi. legato in tela, 1929. L. 46.

C'è chi raccoglie francobolli, con gioia sottile,

vivissima, dice l'autore nella prefazione. Egli si

diede invece alla caccia delle origini delle cose,

degli usi, dei costumi, e dopo un lavoro paziente

durato lunghi anni ed un cumulo di notizie rac­

colte da varie fonti, ne è venuto un denso volume

di pag. 800. In esso ognuno vi può trovare una

notizia utile, o per lo meno curiosa. Ad ogni do­

manda vi è una risposta; dall’ago allo zucchero.

Fu appunto l'ago la prima origine del libro perchè

la sorella dell'A. un giorno mentre cuciva vicino

al fratello si punse un dito, ed irritata esclamò :

se sapessi chi ha inventato gli aghi, gli graffierei

la faccia.

« E poiché nessuno dei due conosceva il nome

dell'inventore, ed invano ne chiesero ad amici,

parenti, professori e dottori, così l’A. pensò di

raccogliere quanti più dati potè su moltissimi

nomi, antichi o moderni che sovente pronun­

ziamo o troviamo scritti, e di cui ignoriamo

l’origineV Hsignificato.

Il Basile ci guida, attraverso le 800 fitte e nitide

pagine del libro, fra le materie più disparate,

dalla toponomastica alla scienza, dalla storia

alla geografia, dalla religione alla etnografia sof­

fermandosi spesso a lungo sulle parti scientifiche.

Peccato che di molti nomi egli non indichi il

significato, che suppone conosciuto e si limiti a

spiegare l’origine e la storia. Ma ciò non scema

l’importanza e l'attrattiva dell'opera, la quale,

se può avere qualche analogia con dizionari spe­

ciali già esistenti, serba però una fisionomia

propria, che la distingue da tutte le altre.

O

pere

d i

M

arcello

A

rdu ino

Il mio poeta è biondo... (Roma moderna). Re­

censissimo). L. 12. — Cola di Rienzo e la

Sperduta. (Roma medioevale) li edizione

L. 12. — Ave, Coesori... (Roma antica) II edi­

zione. L. 12. — Ave, Coesori... (Visione

drammatica tratta dal romanzo) II edizione.

L. 3. Deposito esclusivo presso la Soc. Edi­

trice Lattes di Torino.

M a r c e l l o A r d t i i o

Il mio poeta A Rorido è l'ultima opera di

Arduino che già

torma

uno dei più grandi suc­

cessi letterari del giorno. La critica italiana sta

occupandosene con parole di concorde elogio

e il pubblico gli fa le grandi accoglienze che già

resero popolari gli altri due romanzi della cele­

brata Trilogia Romana.

Per le ardenti, tempestose passioni, per ric­

chezza e vastità di quadri storici, per il vivissimo

interesse dell'intreccio, pel magnifico stile, ognu­

no di questi romanzi costituisce per chiunque

la più avvincente lettura.

Ce ne occuperemo diffusamente quanto prima.

J. J.

VAN

DER L

eeuw

: lì fuoco della creazione.

Edizione « Prometeo », Torino L. 14.

Parlare di questo libro ed analizzare il conte-,

nuto non è cosa facile, tanto esso si scosta dalla

solita esposizione e procede, nel presentare le

idee, per vie diverse da quelle comunemente

battute. Spesso anzi il lettore si domanda se

siano soltanto idee quelle che vengono presen­

tate a lui o non piuttosto intima sostanza di vita

comunicantesi in forma misteriosa. Invero più

che a far comprendere il libro riesce a far vipere

con intensità, conducendo alla comprensione

effettiva delle enormi passibilità creative che

i

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