Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Scuole private e religiose

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Le iniziative di matrice religiosa nel settore dell’istruzione elementare e superiore hanno rappresentato una parte significativa della storia della scuola torinese.

 


Inizio: 1832

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Negli anni preunitari l’istruzione a Torino era saldamente riposta nelle mani delle congregazioni religiose: dal 1832  i Fratelli delle Scuole Cristiane gestivano per conto del Comune la scuola elementare, mentre le scuole superiori, che corrispondevano in larga parte ai collegi-licei, erano per buona parte gestiti da privati. Immediatamente dopo l’Unità d’Italia,Torino contava 70 istituti di istruzione privata tra licei, convitti e istituti religiosi (orfanotrofi, educandati, ricoveri per fanciulli poveri). Diversi licei privati offrivano l’opportunità di prepararsi alla licenza liceale in soli due anni, anziché tre: per citarne alcuni il liceo Bracco in via Milano, l’Istituto liceale Fornaris in via dell’Ospedale o ancora il liceo Quiri in via Doragrossa. Come nel caso dell’ultimo citato, alcuni licei venivano aperti da un professore che creava autonomamente una scuola ospitata all'interno di edifici privati.
Tra gli istituti privati fondati a metà Ottocento e ancora attivi nel 2011 sono il liceo Faa di Bruno, il collegio Val Salice, le Scuole Tecniche San Carlo, il Collegio degli Artigianelli, il Valdocco, l’istituto della Sacra Famiglia e le scuole di Sant’Anna avviate dalla famiglia Barolo.
A questi si aggiungono istituzioni che, nate in un secondo periodo, hanno fortemente connotato la storia dell’istruzione torinese, come  il collegio San Giuseppe di via San Francesco da Paola fondato nel 1875 dai Fratelli delle Scuole Cristiane e  l’Istituto Sociale, inaugurato nel 1881-1882 dai Gesuiti riallacciandosi all’illustre tradizione educativa della Compagnia di Gesù, che nel periodo preunitario aveva anche diretto a Torino le scuole pubbliche di San Francesco da Paola e del Carmine.
Alcune scuole nate come centri di istruzione privata sono diventate negli anni scuole pubbliche, come ad esempio la “Scuola Tipografica e di arti affini”, poi Istituto Paravia, aperta nel 1902 e divenuta statale solo cinque anni dopo. Lo stesso si può dire della scuola per aspiranti maestre avviata da Domenico Berti e trasformata nel 1884 in Scuola Normale parificata, ospitata dal 1926 nei locali di quello che era all’epoca un altro centro di formazione privato, l’Educatorio Duchessa Isabella.
Al contrario, altre realtà che hanno lasciato il segno nella storia dell’istruzione privata cittadina sono oggi scomparse. E' il caso del Regio Albergo di Virtù e dell’Istituto per le Figlie dei Militari: il primo, aperto da alcuni soci della Compagnia di San Paolo nella seconda metà del Cinquecento per “procurare apprendimento delle arti, dar vitto ed ospizio ai poveri atti alle manuali fatiche”¹, offriva corsi per calzolai, tessitori in seta, fabbri, sarti, fonditori, spazzolai, scultori, litografi e legatori. Il secondo invece, inaugurato nel 1888 in occasione delle nozze del principe Amedeo d’Aosta con la principessa Laetitia, era una struttura privata a pagamento, patrocinata dal Re, che con un sistema di convitto offriva corsi superiori femminili sia umanistici che pratici.
Nella storia della scuola privata torinese, non si possono trascurare inoltre le scuole d’azienda, in particolare Fiat, nate fin dagli anni Venti del Novecento e presto ampiamente diffuse.

 

Note

1. Pietro Baricco, Torino descritta, Paravia, Torino 1869, p. 134.

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Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo