Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Chiesa dei santi Maurizio e Lazzaro, Basilica Mauriziana

La chiesa dell’Ordine Equestre dei Santi Maurizio e Lazzaro, nota come Basilica Mauriziana, è stata eretta per volere dell’Arciconfraternita di Santa Croce.


VIA MILANO 20

Costruzione: 1679 - 1699

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  • chiesa

La costruzione della Basilica Mauriziana, prima nota come chiesa di Santa Croce, si deve all’Arciconfraternita della Santa Croce, che alla fine del Cinquecento, restaurò la preesistente chiesa dedicata sin dal 1207 a San Paolo. Nel 1679 - 1699 la chiesa fu riedificata da Antonio Bettino, un giovane progettista che aveva collaborato con il Guarini alla Cappella della Sindone. La chiesa venne requisita nel 1728 dal re Vittorio Amedeo IIper unirla agli attigui ospedale e casa  dell’Ordine Mauriziano.
La facciata neoclassica, con colonne corinzie e frontone, risale al 1836 ed è opera dell’ingegnere Carlo Bernardo Mosca, al quale si devono anche l’ampliamento dell’Ospedale Mauriziano e la progettazione del Ponte Mosca. La facciata è decorata dalle statue dei santi titolari eseguite da Silvestro Simonetta e Giovanni Albertoni.

 

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
BASILICA E OSPEDALE MAURIZIANO
Via Basilica, Via Milano

Complesso di ospedale e chiesa con pertinenza.
Complesso di edifici di valore storico-artistico e ambientale. L'edificio ospedaliero è incorporato, in modo singolare, tra le case di un isolato, in prossimità di una porta cittadina. Il complesso caratterizza l'ambiente di Via Basilica e della piazzetta a losanga di Via Milano.
La chiesa e le sue pertinenze furono realizzate per l'arciconfraternita di S. Croce, su progetto di A. Bettino, 1679, con complementi del Bertola, del Mosca (facciata, esterno della cupola) e altri. La chiesa passò all'Ordine Mauriziano che aveva realizzato l'adiacente ospedale (nel 1665 i lavori erano diretti dal Lanfranchi). L'ospedale fu rimaneggiato e ampliato nell'Ottocento e all'inizio del Novecento. A fianco del corpo interno fu inserita la galleria vetrata a croce Umberto I che prolunga e dilata lo spazio commerciale dei portici della piazza (cfr. scheda 18)

L. TAMBURINI, s.d., pp. 250 sgg.; ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968. vol. 1, p. 932, p. 952, pp. 546-547.
Tavola: 41

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