Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Continassa, Cascina Contina

Cascina di pianura a corte chiusa di origine tardo seicentesca. Sembra che il nomignolo spregiativo con cui è rimasta celebre,  fosse riferito alla dama, ricca ma non nobile, moglie del Conte, non avvenente e sfortunata.


Lat: 45.111747 Long: 7.633908

Costruzione: XVII Sec. (1600-1699)

Trasformazione: 1913

Trasformazione: 2017
Ristrutturata a nuova sede Juventus

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01. Dalle origini alla fine del XVIII secolo

Di origine tardo seicentesca,  è presente nella cartografia dell’assedio di Torino del 1706, e presso  di essa gli assedianti raccoglievano e smistavano le artiglierie.

Nella Carta topografica della caccia del 1762, la Continassa viene rilevata come un complesso di edifici che, insieme ad orti e giardini, conformano tre corti chiuse.

Essa viene descritta nel 1790 dall’architetto Amedeo Grossi come “La Contina, villa, cascina e filatura de’ signori teologi Maggia situata alla sinistra della strada di Druent sui confini del territorio di Torino, da cui son distanti due miglia; il civile è un sontuoso edificio con molti e comodi appartamenti, a cui vi resta unito il rustico, ed un ampio giardino verso mezzogiorno, che comunica con un filare lungo un quarto di miglio tramediante li beni di detta villa”. E’ quindi un edificio in cui sono svolte più funzioni ed attività: la villa utilizzata come residenza padronale, la cascina che sottintende alle attività agricole e l’opificio paleoindustriale adibito a filatura.

Ubicata all'esterno del muro perimetrale, sul lato est del portone principale, vi è la cappella fatta costruire nel 1747 da Guglielmo Maggia, padrone del fondo, probabilmente assieme alla villa.

Nella seconda metà del ‘700 è sede di una delle più grandi filande del torinese in grado di impiegare 150-200 addetti per la lavorazione di circa 2.300 rubbi di bozzoli annui (Chervatin 2010-2011).

02. L’Ottocento e il Novecento

Da alcuni documenti conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino si può ipotizzare che il complesso della cascina fosse in realtà composto dall’assemblaggio di due diverse strutture: la Contina e la Continassa. Infatti sia nei brogliassi che vanno dal 1792 al 1814, sia negli Stati delle Anime che nel censimento del 1802 vengono indicati due nuclei familiari.

Nelle mappe del Catasto particellare Gatti del 1820 la cascina, indicata come “La Contina, Cascina Nigra”, risulta composta da casa civile, casa rustica, casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli), cappella, filatura, campi, orti, prati e giardino. Il Gatti attribuisce inoltre la proprietà alla famiglia Nigra fino al 1913, data in cui il complesso viene ceduto alla Città di Torino. La Continassa, risultato di un progetto architettonico di notevole complessità ha un impianto planimetrico a corte chiusa con i giardini prospicenti, costituito da un corpo di fabbrica a pianta rettangolare con due avancorpi.

Nelle mappe del Catasto Rabbini del 1866 si distinguono la villa, la cascina e la filatura e si registra la demolizione della manica di quest’ultima.

Dopo l’acquisizione da parte del Comune di Torino, la Continassa, fu adibita prima a colonia profilattica nel 1913 e poi, durante il periodo fascista, a carcere.

Elisa Gribaudi Rossi ci ricorda di come, nel 1970, il giardino fosse ancora ricco di piante bellissime e i contadini residenti rammentassero il ricco mobilio e la fornitissima biblioteca presenti nella villa.

03. Caratteristiche dell’edificio nel 2012

La pianta attuale si sviluppa su due corti chiuse con gli spazi degli antichi giardini cinti di mura; i sontuosi civili, le stalle, i fienili e i casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli) circondano i due grandi cortili. Di pregevole fattura l’ingresso, la doppia scala interna dalla volta stuccata e la cappella barocca, che è situata verso la strada di Druento fuori dal recinto della villa: è probabile che dietro di essa avesse sede la filatura, ora in totale stato di abbandono.

04. Una nuova vita in "Bianco e Nero"

L’edificio è circondato dalle moderne strutture dello Juventus Stadium, del mattatoio di Via Traves e dall’Arena Rock. Una volta, invece, l’intera proprietà annessa alla cascina, si estendeva su un’area di 400.000 mq. e il paesaggio circostante era costituito da prati, strade, campi lavorati e bracci della bealera di Lucento, ovvero i due grandi canali irrigui che dalla metà del XV secolo avevano consentito l’irrigazione del pianalto dell’Oltredora torinese.

L'edificio, dopo molti anni di abbandono, è stato ceduto dalla Città di Torino, nel 2010, alla società “Juventus FC” e la cascina, dopo la rifunzionalizzazione, ne è diventata la sede. La società bianconera, oltre alla cascina ha recuperato anche l’area circostante  riqualificandola. Il progetto, chiamato J-Village, occupa un'area di 148 700 mq.e comprende la sede sociale, lo Juventus Training Center (JTC) riservato alla prima squadra, una scuola internazionale, un hotel di lusso, gli spazi per varie iniziative rivolte ai tifosi, le attività commerciali, il museo, il centro d'allenamento, il centro medico e la sede sociale. Lo Juventus Training Center viene inaugurato il 16 aprile 2018.


Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA CONTINASSA
Strada Comunale di Druento 175

Cascina di pianura.
Edificio civile e rurale con cappella di valore documentario e ambientale, tipico e significativo esempio di cascina di pianura, inserita in area verde ora ad uso di servizio. Interessante la decorazione cromatica del cortile.
La Continassa appare sulla cartografia dell'assedio del 1706. Alla fine del '700 è censita come un grande edificio civile e rurale con filatura da seta col nome di: La Contina. Dal 1911 è proprietà della Città di Torino.

CARTE DES ENVIRONS […], 1706; A. GROSSI, 1790, p. 48; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA […], 1791 15, C.5; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866; TOPOGRAFIA I DELLA CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970, pp. 215-217.
Tavola: 10

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 30
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 30 , art. 1161
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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