Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Chiesa di Santa Zita, già Madonna del Suffragio

Il beato Faà di Bruno (1825-1888) volle dotare l’Opera Pia di Santa Zita di una cappella ma pensando anche al borgo San Donato, area in forte espansione, costruì una chiesa da aprire ai fedeli del quartiere. Il campanile della chiesa è la terza sommità più alta della città, dopo la Mole Antonelliana e la Torre Littoria.


VIA S. DONATO 35

Costruzione: 1866

Inaugurazione: 01 Novembre 1876
consacrazione

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Categorie

  • istituto religioso | torre | chiesa

1. Storia dell'edificio

Il beato Faà di Bruno (1825-1888) vuole dotare l’Opera Pia di Santa Zita di una cappella, ma essendo il borgo San Donato in espansione, costruisce una chiesa da aprire ai fedeli del quartiere. Il progetto è affidato all’architetto Edoardo Arborio Mella (1804-1884) che disegna una struttura in forme neoromaniche e, dovendo svolgere il tema del suffragio per le anime dei caduti in guerra, si attiene ad uno stile austero e sobrio. I lavori iniziano nel 1866 e l’edificio viene consacrato al culto il 1° novembre 1876. La facciata è in mattoni comuni, aggraziata da archetti pensili e da acuti pinnacoli; portale in pietra coronato da lunetta dedicata alla Madonna. La pianta è a tre navate con volte a crociera; sopra le navate laterali corrono i matronei dai quali entra la luce illuminante la zona centrale della chiesa. Una cupola ottagonale in stile romanico-bizantino sovrasta l’ultima campata della navata centrale e ricorda le cupole medioevali. A lato sorge il campanile, ardita opera del Beato, che si consulta per la costruzione con l’architetto Alessandro Antonelli (1798-1888). Alto 83 metri, è realizzato fino a metà altezza in muratura di mattoni; alla cella campanaria 32 colonnine in ghisa si sostituiscono all'ossatura muraria e servono ad amplificare il suono delle campane. Sopra, la struttura riparte in muratura e termina con una cuspide che sorregge un globo sul quale è una scultura raffigurante un angelo sonante la tromba.

2. Arredi e decorazioni

Le decorazioni della chiesa sono rivolte al ricordo delle tematiche volute dal Beato: Oltretomba, Purgatorio e Suffragio, quindi nelle esecuzioni è stato mantenuto un rigore basato sull’attenzione al particolare e alla cura del dettaglio. Le volte a crociera sono decorate a cielo stellato, le navate laterali riportano le stazioni della Via Crucis e le vetrate, di scuola francese, raffigurano momenti della vita della Vergine. Le cappelle del transetto sono dedicate: una al “Transito di San Giuseppe” e l’altra alla “Trafissione di Santa Teresa” e contengono due tavole del pittore Luigi Balbo (1825-1892): “La morte serena di San Giuseppe consolato dall’assistenza di Gesù e di Maria” nella prima e nella seconda la rappresentazione dell’angelo che trafigge il cuore di Santa Teresa d’Avila (1515-1582) che, come da lei descritto, le provocò, unita al dolore materiale, una grande gioia. Dietro l’altar maggiore si erge la statua della Signora del Suffragio in marmo bianco di Carrara . La Madonna, sopra le nubi, è nell’atto di intercedere per le anime del Purgatorio. Ai lati dell’altare sono due affreschi del pittore Francesco Gonin (1808-1889) raffiguranti “Giuda Maccabeo che raccoglie denaro da inviare a Gerusalemme per espiare l’idolatria dei compagni uccisi” e “La discesa di Gesù nel Limbo”. A destra dell’ingresso è la cappella del Beato dove sono conservati i suoi resti mortali.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI S. ZITA, GIÀ MADONNA DEL SUFFRAGIO
Via S. Donato 35

Chiesa e canonica.
Edificio religioso di valore ambientale e documentario, significativo esempio del gusto eclettico della seconda metà dell'Ottocento.
Edificata a partire dal 1866 su progetto di Faà di Bruno.

ASCT. Progetti Edilizi, f. 93/1866; E. INNAURATO, I978.
Tavola: 32

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Ente Responsabile

  • Associazione Volarte