Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villaggio SNIA

A lato del grande stabilimento per la produzione di fibre sintetiche della SNIA-Viscosa, prossimo alla futura autostrada per Milano, il villaggio voluto da Riccardo Gualino (1924-27) rappresenta il punto di passaggio tra i modelli ottocenteschi di villaggio operaio e i nuovi insediamenti abitativi della Torino industriale.


Lat: 45.12030 Long: 7.71032

Costruzione: 1924 - 1927

Bombardamento: 13 Luglio 1943

Bombardamento: 24 Agosto 1944

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Categorie

  • bombardamento | edilizia popolare | villaggio operaio

Tag

  • mostra contemporanea | bombardamenti

1. Storia del villaggio

Il primo villaggio operaio di Torino è parte del grande stabilimento per la produzione di fibre sintetiche della Società Nazionale Industria Applicazioni Viscosa (SNIA Viscosa) voluto dal finanziere biellese Riccardo Gualino. La Snia, già Società Italiana di Navigazione Italo-Americana, fondata nel 1917 da Gualino con Giovanni Agnelli e diventata poi la più importante produttrice di filati sintetici in Italia, avvia nel 1924 la costruzione del nuovo insediamento produttivo alle porte di Torino, nei pressi della programmata autostrada per Milano: su 2 milioni di metri quadrati si costruiscono fabbriche e uffici (oggi sostituiti da un ipermercato), e le abitazioni per gli operai. Sintesi tra le aspirazioni paternalistiche dei villaggi operai di fine Ottocento e i principi di organizzazione scientifica del lavoro, il progetto iniziale prevede la costruzione di 11.000 vani, destinati ad accogliere 15.000 tra operai e dipendenti diversi, dislocati in edifici distinti, lontani dalla città. In corso d’opera il villaggio è drasticamente ridimensionato: il numero di vani scende a 576, per circa 800 dipendenti. Il progetto dell’ingegnere Vittorio Tornielli realizza infine sedici case disposte a scacchiera di quattro piani ciascuna, con quattro alloggi di dimensioni minime per piano.

Ambizioso nei suoi intenti, nella realtà il villaggio Snia sconta duramente la mancanza di attrezzature primarie (i servizi agli abitanti consistono in una chiesa, un asilo, un lavatoio e pochi negozi per la vendita dei generi di prima necessità) e soprattutto il forte isolamento rispetto al resto della città. Una separazione che si avverte ancora oggi.

2. Bombardamenti

Nell'estate del 1944 il villaggio vide il danneggiamento di alcuni fabbricati causato da soffio di bomba dirompente. In particolare, uno degli edifici centrali sul lato nord del complesso riportò il sinistramento di un piano. In generale, gli edifici riportarono screpolature dei muri, danni agli infissi e distacco di tegole. Nel novembre 1945 risultavano già eseguite opere di ripristino. La chiesa subì lievi danni.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLAGGIO SNIA-VISCOSA
Corso Vercelli 4/16, 483/487, 491

Quartiere di edilizia popolare.
Complesso di edifici civili, con relativa area di pertinenza, di valore ambientale e documentario, unico esempio rimasto a Torino di Villaggio Operaio.
Su progetto del 1925 a firma di Vittorio Tornielli, edificazione di sedici fabbricati di abitazione popolare per conto della Soc. Snia-Viscosa.

L. FAVERO, 1979; C. PEISINO, E. SULOTTO, in AA.VV., Patrimonio, 1980; A. ABRIANI, in AA.VV., Torino 1920-1936, 1976.
Tavola: 7/13

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 2550 cart. 53 fasc. 4 n. ord. 3

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Ente Responsabile

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  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà