Scheda: Luogo - Tipo: Monumenti, lapidi e fontane

Lapide dedicata a Giorgio Catti

La lapide è dedicata a Giorgio Catti, partigiano ucciso il 30 dicembre 1944


VIA RAFFAELE CADORNA 37

Realizzazione: 1946

Restauro: 2011
Intervento conservativo a cura del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale

Translate

Categorie

  • lapide

Tag

  • lapidi resistenza

Catti Giorgio 30. 12. 1944

"Nato a Torino il 28 ottobre 1925, studente, abitava a Torino in via Cadorna 37. Giovane di Azione Cattolica, cominciò la sua attività clandestina nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, organizzando nella zona di Cumiana i soldati sbandati dell’esercito e svolgendo una propaganda antifascista all’Università e al Politecnico; si unì poi alla divisione autonoma Val Chisone, col nome di battaglia Bossi. Durante i rastrellamenti dell’autunno-inverno 1944, il 30 dicembre, una compagnia di paracadutisti della Folgore, incendiato il fienile dove si era rifugiato nella Cascina Richetta a Porte di Cumiana, abbattè a raffiche di mitra Catti e i suoi due compagni, Gianni Daghero, Lupo, e Michele Levrino, non appena cercarono di sfuggire alle fiamme. Decorato con medaglia di bronzo al valor militare.

Asct, scheda anagrafica

Aisrp, Banca dati Partigianato piemontese

G. Marabotto, Un prete in galera, cit., p. 227 ss.

Angela Trabucco, Resistenza in Val Chisone e nel Pinerolese, Pinerolo, Arti Grafiche, 1984, p. 220 Seicento giorni nella Resistenza, cit., p. 184 " (1)

Note

(1) Testo tratto da Adduci, Nicola [et al.] (a cura di), Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà - Istoreto, Torino 2015, p. 104

Fonti Archivistiche

  • Asct, Archivio Storico della Città di Torino
  • Aisrp, Archivio dell’Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea

Soggetti correlati

Ente Responsabile

  • Istoreto
  • MuseoTorino
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà