Scheda: Oggetto - Tipo: Reperto archeologico

Elmo in bronzo di produzione etrusca

L’elmo è stato rinvenuto isolato, in una piccola fossa, nel 1965, durante lavori edili in corso Belgio, alla attuale confluenza tra il Po e la Dora, dove in antico si trovava un paleoalveo del Po.


Realizzazione: VI Sec.a.C. (599-500a.C.) - V Sec.a.C. (499-400a.C.)

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  • mostra antica

L’elmo, in lamina di bronzo, con calotta tondeggiante e gola alla base, misura 17,7 cm di altezza massima e ha un diametro massimo di 25 cm circa. Le due estremità, anteriore e posteriore, sono decorate da una protome equina e da una mano in bronzo, è ornato da lati con due grosse borchie internamente riempite di argilla. Per le sue caratteristiche formali e tipologiche, l’elmo è attribuibile alla produzione di una officina etrusca, probabilmente di Populonia o di Vulci. Questo tipo di elmo è inoltre diffuso in area golasecchiana e in Svizzera.

Le modalità di ritrovamento e le buone condizioni di conservazione indicano che non si tratta di un oggetto perso casualmente o caduto nella corrente del fiume. L’elmo deve essere stato seppellito intenzionalmente nel greto del fiume o gettato in una zona di lanca ad acqua stagnante in fase di riempimento, con tutta probabilità con scopo votivo. Il prezioso oggetto di importazione, elemento di grande pregio, sarebbe da interpretare come un dono alle divinità delle acque, in una concezione religiosa che vede l’alveo dei maggiori corsi d’acqua come collegamento con le acque del sottosuolo e del mondo infero.

Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie