Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Edificio di via Barbaroux 32

Durante la ristrutturazione del palazzo che è oggi sede dell’Archivio Storico della Città di Torino sono venute alla luce le strutture dei diversi edifici che si sono sovrapposti nel corso di duemila anni di storia dell’isolato.


VIA GIUSEPPE BARBAROUX 32

Costruzione: I Sec. (0-99)

Abbandono: V Sec. (400-499)

Trasformazione: XIV Sec. (1300-1399) - XV Sec. (1400-1499)
torre ed edifici annessi alla dimora della famiglia Beccuti

Ritrovamento: 1995 - 1996

Trasformazione: X Sec. (900-999) - XI Sec. (1000-1099)
edificio rustico

Translate

Categorie

  • medioevo | archivio | anagrafe | abitazione

Tag

  • mostra antica

1. Introduzione

Lo scavo è stato effettuato tra 1995 e 1996 in occasione dei lavori di ristrutturazione del palazzo che aveva ospitato gli uffici dell’Anagrafe. L’indagine, preliminare alla costruzione di sale interrate, ha interessato tutte le aree aperte all’interno dell’isolato mettendo in luce un sito pluristratificato, dall’età romana ai giorni nostri.

2. L’età romana

Le strutture, se pure rinvenute molto frammentarie nei diversi cortili, permettono di individuare almeno una dimora signorile costruita nel corso del I secolo d.C. e successivamente più volte ristrutturata, pur senza importanti modifiche all’impianto originale. La presenza di materiali di pregio, come fregi architettonici, intonaci dipinti, frammenti di lastre pavimentali in marmo e pavimenti in cementizio (una gettata di malta in cui erano inglobati sassolini, frammenti di pietra o marmo, e di laterizi e ceramica), uno dei quali bordato da una fascia di tessere da mosaico nere, è indice del livello qualitativo della domus.
La residenza era organizzata intorno a un’area aperta ed era dotata di un ambiente riscaldato ancora ben riconoscibile: su un pavimento in cementizio, annerito dai fumi, erano visibili alcune suspensurae, le colonnine in laterizio che servivano a tenere sollevato il pavimento vero e proprio per permettere la circolazione dell’aria calda nell’intercapedine che si creava. Nella parete settentrionale dell’ambiente si apriva il praefurnium, l’imboccatura del forno, dietro al quale si trovava il locale in cui era sistemata la caldaia dell’impianto. Il rinvenimento di resti di un focolare in mattoni fa ipotizzare la presenza di una cucina.

3. La tarda antichità e il medioevo


Nel corso del V secolo il complesso edilizio viene abbandonato e subisce una progressiva azione di demolizione e asporto dei materiali di pregio. Durante l’alto Medioevo l’area viene nuovamente occupata da strutture forse abitative, che hanno restituito frammenti di ceramica di età longobarda, e da sporadiche sepolture.
Tra X e XI secolo l’area viene occupata da una cellula edilizia, lunga almeno 15 metri, affiancata da aree aperte, forse orti, e piccole strutture rurali.
I secoli successivi vedono sorgere un complesso costituito da una torre quadrangolare affiancata da altri edifici, con una corte interna comune, che corrisponde alla descrizione dei catasti di XIV e XV secolo, quando vi risiedevano i membri della famiglia Beccuti.

Fonti Archivistiche

  • Archivio SBAPMAE

Temi correlati

Soggetti correlati

Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie