Scheda: Tema - Tipo: Istituzioni civili, militari e religiose

I cattolici nella prima metà dell'Ottocento

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Dagli anni venti dell’Ottocento la Chiesa tornò ad avere antiche caratteristiche ed importanza, ma sorsero anche le nuove esperienze dei «santi sociali» e della beneficenza privata organizzata.


Periodo di riferimento: XIX secolo

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  • sala 1808

Con la Restaurazione l’organizzazione ecclesiastica tornò ad essere quella settecentesca, la Chiesa cattolica ebbe nuovamente la sua centralità che sarebbe rimasta tale anche dopo la concessione di diritti ad altri culti nel 1848 e gli Ordini religiosi ripresero vigore, specie i Gesuiti, cui era affidata l’istruzione.

Torino celebrò due importanti eventi religiosi nel 1815, con la visita di Pio VII e l’ostensione della Sindone. Per tutto il secolo, particolarmente sentito – e sollecitato – in città fu il culto mariano.

Dal 1818 al 1831 fu vescovo Colombano Chiaveroti (giunto da Ivrea), uomo eminentemente religioso, non politico, ma attento alla piena armonia con il trono. Gli succedette, sino al 1862, Luigi Fransoni, genovese, intransigente, che non ebbe un buon rapporto con il clero locale, ma che sostenne nuove Opere sorte in città, come quelle di Benedetto Cottolengo, Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso, Giovanni Cocchi.

Nella seconda metà del secolo, particolarmente significativa fu l’esperienza delle associazioni cattoliche (quella operaia, le Amicizie cristiane, l’Amicizia cattolica, l’Opera dei congressi).

Pure i cattolici ebbero i loro periodici: intransigente «L’Armonia», di don Margotti, seguita da «L’Unità cattolica» e «Il Momento», rivolto ad ampi strati della popolazione l’«Emporio popolare».