Liceo classico Massimo D'Azeglio
Creato per rispondere alle esigenze dettate dall’aumento demografico degli anni Ottanta dell’Ottocento, è frequentato in particolare da coloro che abitano in zona Crocetta e nei dintorni di Corso Re Umberto.
Storico Liceo torinese caratterizzato dalla grande affluenza di studenti, deve far fronte a problemi di spazio che spingono oggi, come già in passato, a progettare piani di sopraelevazione. Il D’Azeglio, anticamente Collegio di Porta Nuova, Regio Ginnasio Monviso e III Liceo Monviso, nasce nel 1831 in una casa collocata sul lato occidentale del Giardino dei Ripari (l’odierna Piazza Maria Teresa) per soddisfare le esigenze dell’accresciuta popolazione di Borgo Nuovo e per ridurre l’eccessivo numero di iscritti al Collegio di S. Francesco da Paola (poi Gioberti). Nel 1852 l’istituto è trasferito dal Comune in via dell’Arcivescovado, nel Convento annesso alla chiesa della B. V. degli Angeli, e nel 1857 si sposta ancora in via dell’Arsenale 35. Data la sede, nell’ex quartiere dei macelli Monviso, il nome dell’Istituto diventa Collegio Municipale Monviso, che con l’Unità d’Italia diventa Regio Collegio Ginnasio Monviso. Con la crescita della popolazione scolastica e il bisogno di nuovi licei, nel 1882, su iniziativa del Comune, l’Istituto diventa III Liceo Monviso ed è spostato nella sede attuale, che nel 1887 viene sopraelevata di due piani su progetto dell’ingegnere Carlo Velasco. Nell’arco dello stesso anno scolastico avviene l’intitolazione a Massimo D’Azeglio (1798-1866), patriota e politico torinese. Con la riforma Gentile del 1923 il liceo si trasforma passando da un Ginnasio della durata di cinque anni alla formula del tre più due e infine al liceo classico di tre anni. Nel 1960 si rende necessario l’ampliamento della sede con una nuova ala verso via Melchiorre Gioia. Necessità di ampliamento si avvertono anche attualmente, tanto che vi sono progetti per una ulteriore sopraelevazione dell’edificio. Tra gli studenti che negli anni lo hanno frequentato, il “D’Azeglio” ricorda Primo Levi, Giulio Einaudi, Vittorio Foa e suo fratello Beppe, Leo Pestelli, Massimo Mila, Giancarlo Pajetta (espulso per essere un antifascista), Tullio Pinelli, Norberto Bobbio, Cesare Pavese e Fernanda Pivano, Luigi Firpo, Gianni e Umberto Agnelli, Vittorio Messori, Piero Angela, Augusto Del Noce, Rocco Buttiglione, Vittorio Bersezio (autore della commedia Le miserie ’d Monsù Travet), gli economisti Mario ed Enrico Deaglio, i giuristi Gian Savino Pene Vidari e Giovanni Paolo Voena, il premio Nobel per la medicina Salvador Luria e il beato Piergiorgio Frassati. È importante ricordare, poi, che la Casa Editrice Einaudi è stata fondata nel 1933 proprio da un gruppo di amici (Leone Ginzburg, Massimo Mila, Norberto Bobbio, Cesare Pavese), allievi dell’istituto.
Bibliografia
- Baricco, Pietro, Torino descritta, Vol. 2, G.B. Paravia, Torino 1869 Vai al testo digitalizzato
- Baricco, Pietro, Torino descritta, Vol. 1, G.B. Paravia, Torino 1869 Vai al testo digitalizzato
- Guida di Torino, Paravia, Torino 1892
- Collotti, Enzo, Foa, Vittorio, in Collotti, Enzo - Sandri, Renato - Sessi, Frediano (a cura di), Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Vol. II, G. Einaudi, Torino 2001, pp. 542-543
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- Fondazione Tancredi di Barolo