Scheda: Tema - Tipo: Storia

Gli Arduinici

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Nell’XI secolo si consolidò il dominio iniziato con Arduino III «il Glabro» a metà del secolo precedente; la marca di Torino divenne un vero Stato, protetto dagli imperatori, che gli affidavano con fiducia il controllo dei valichi alpini.


Periodo di riferimento: XI secolo

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Sorta come aggregato difensivo, la marca di Torino assunse tutte le caratteristiche di un vero principato territoriale nell’XI secolo.

Determinante fu il governo di Olderico Manfredi tra gli anni Venti e Trenta, che avviò la politica di avvicinamento al clero con una serie di donazioni poi proseguite dai suoi successori. La morte di Olderico Manfredi (1034) e quella del fratello (1035) non misero in crisi lo Stato, prima retto dalla vedova Berta, poi dalla figlia Adelaide (nota come Adelaide di Susa), insieme ai mariti scelti per lei dal potere imperiale nel quadro di una strategia di alleanze dinastiche: Ermanno di Svevia, Enrico, della potente famiglia marchionale degli Aleramici, e Oddone, figlio di Umberto Biancamano dei conti Moriana in Savoia.

Le loro discendenti conservarono il potere ancora con l’aiuto degli imperatori che scelsero loro mariti cui attribuire il titolo marchionale.

Il potere vescovile conviveva senza contrasti con quello temporale, che voleva una «Chiesa marchionale», alternativa al centralismo romano. Spicca in questo periodo la personalità di Cuniberto, vescovo per oltre trent’anni.

Torino era al centro delle importanti vie di comunicazione, verso Chieri-Asti sulla riva sinistra del Po, verso est sino a Pavia e, soprattutto, la Francigena.

Ebbe anche un proprio apparato amministrativo che collaborava con i marchesi nella gestione di area urbana e territorio, ma non tutte le famiglie eminenti della città furono alleate dei marchesi.