Scheda: Soggetto - Tipo: Società

Società Piemontese delle Corse

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La Società Piemontese delle Corse, fondata nel 1834, teneva le proprie gare nella piazza d’armi di San Secondo, all’epoca situata a ovest di piazza Carlo Felice.


Fondazione: 1834

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  • associazione sportiva

Davide Bertolotti, nella sua Descrizione di Torino (1840), riporta che nel 1834 nasce la Società Piemontese delle Corse, alla quale «S.M. si degnò di concederle i suoi auspicj […] Oltre a’ premj suoi proprj, essa distribuisce, per Sovrana concessione, i premj Reali, instituiti da S.M. pei cavalli indigeni. Questa è la parte direttamente utile delle corse torinesi, come quella che tende a far migliorare le razze de’ cavalli del paese». La Società si rinnova nel maggio di ogni anno; nel 1840 viene ricostituita con la durata di dieci anni. all’epoca l’equitazione è una pratica elitaria, come dimostrano alcuni sostenitori della Società: «S.A.R. il duca di Savoia, S.A.R. il duca di Genova, S.A.R. il principe Ferdinando di Borbone, S.A.S. il principe Savoia-Carignano»1.
La Società, nel 1840, ha cinquantacinque soci, ognuno dei quali dispone di un’azione, anche se «ogni socio può avere più azioni […] Ad ogni socio compete la facoltà di far correre altrettanti cavalli quante sono le azioni di cui è titolare»2. Ecco dove si svolgono le gare, sempre dal racconto di Bertolotti:

Le corse torinesi si fanno in sulla vastissima piazza d’arme, detta di S. Secondo. Un lungo ordine di palchi appostatamente eretti e ben arredati, ed un doppio giro di sbarre trasformano allora quella piazza in un Ippodromo di forma ovale. Le più leggiadre e ragguardevoli donne della città seggono in que’ palchi ed aggiungono alla festa l’incantevole loro ornamento. Le onde del popolo spettatore si agitano sotto gli alberi de’ viali vicini, o nel mezzo del vasto recinto. I balconi, le finestre e persino i tetti delle case propinque sono ingombri di riguardatori. Le corse si prolungano d’ordinario tre giorni. S. M. colla R. Famiglia suole onorarle della sua presenza ne’ due primi giorni. Fatte nella stagione in cui la natura più ride, e governate con singolar ordine e colla più garbata decenza, le corse Torinesi rappresentano un grandioso e giocondo spettacolo3.

 

Note

1. Asct, Guida di Torino, Marzorati, Torino 1845.

2. Davide Bartolotti, Descrizione di Torino, Pomba, Torino 1840, p. 220.

3. Ibidem.

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