Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Leonarda

Della cascina Leonarda, che nel corso dei secoli ha più volte cambiato denominazione (Leonarda, Frera, L’Avvocato ed infine Pletti), rimane solo una piccola parte inglobata nelle strutture dei palazzi circostanti.


Lat: 45.091075 Long: 7.694707

Costruzione: XVII Sec. (1600-1699)

Ampliamento: 1805

Ampliamento: 1857

Demolizione: 1900 - 1920
demolizione parziale

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  • cascina

Di probabile origine seicentesca, viene rilevata dall’architetto Amedeo Grossi nel 1790 come unico corpo di fabbrica a planimetria rettangolare e censita come “Cascina dell’Ospedale di Caramagnola”. In quel periodo appartenevano all’Ospedale di Carmagnola anche le vicine cascine Mangiarda e Clari, successivamente denominata Mangiardina.

Nelle mappe del Catasto Napoleonico del 1805, dove viene denominata “Ferme la Frera”, si registrano degli ampliamenti attorno alla corte che la chiudono quasi completamente.

La situazione rimane invariata nel Catasto Gatti del 1820, dove però cambia denominazione in “La Leonarda, Cascina del Conte Masino”. In quel periodo la cascina risulta composta da casa civile, case rustiche, casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli), cortile, orto, giardino, prati e campi. Pur non registrando ampliamenti, viene censita prima nel Piano per lo scalo ferroviario del 1850 e poi nel Catasto Rabbini del 1866 come “L’Avvocato”, probabilmente dalla professione svolta da un erede del Conte Valperga di Masino.

Un significativo passaggio di proprietà si registra nel 1857 a favore del signor Clemente Pletti con una conseguente trasformazione dell’impianto planimetrico che vede il prolungamento, verso nord, della manica di ponente. Nel corso del XX secolo, la Leonarda, ha subito diversi rimaneggiamenti e demolizioni che hanno profondamente segnato la sua struttura. Oggi rimane solo un piccolo frammento della cascina, adibito ad uso residenziale, che risulta inglobato nelle strutture dei palazzi circostanti, di gusto art nouveau, in parte costruiti nel 1909 sul sedime della stessa.

 

Fonti Archivistiche

  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 67
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 67, art. 2413
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Piano di confronto fra le due proposte dello scalo per la ferrovia di Novara l’una in proseguimento della Via d’Italia e l’altra nella sezione Valdocco, 1850, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom , SIM C11947
  • Piano Regolatore delle nuove fabbricazioni entro la cerchia della cinta daziaria, 1853, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.5.29
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Vittorio Brambilla , Contorni di Torino, 1877, Archivio Storico della Città di Torino, SIM D1813, fogli 1-4
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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  • MuseoTorino