Lo Swing Club fu inaugurato nel 1960, inizialmente sito in via Fratelli Carle (zona Crocetta) per poi, tra la fine del 1962 e i primi del 1963, essere spostato in via Botero 18, dove rimase attivo fino al 1976.

Fondato da Marco Barazzotto, fu gestito successivamente da Nini Questa che curò, insieme a Toni Lama, la direzione artistica con una programmazione di concerti per ben sette sere a settimana.

Il locale era riconoscibile grazie alla sua caratteristica piccola lanterna rossa posta sull’uscio. I suoi vetusti e ordinati banchi lignei ricreavano un'atmosfera retrò ma avanguardistica a pochi passi dalla centralissima Piazza Solferino. I musicisti suonavano nelle "cantine" dello stabile ogni sera, un richiamo al quale era difficile resistere per chi amava ascoltare musica jazz, il tutto era arricchito da una cucina deliziosa e sempre aperta. Fra i vari eventi organizzati il locale fu sede di un particolare premio musicale: lo “Swing d’Argento”.

Nel 1976 il Club chiuse definitivamente ed attualmente è sede di un esercizio commerciale.

L’attività costante, intensa e piena di novità dello Swing Club attirò amatori e professionisti di altissimo calibro per oltre due decenni. Tantissime furono le leggende del jazz nazionale e internazionale che scelsero di suonare al Club di via Botero. Indimenticabili furono le esibizioni dei jazzisti americani Mal Waldron, Art Farmer, Lou Bennett, Dizzy Reece e Kenny Clarke. Non mancarono anche le esibizioni dei maestri del jazz italiano: Gianni Basso, Enrico Rava, Dino Piana, Piero Angela e molti altri.

Lo Swing Club, quindi, fu consacrato come locale simbolo della musica Jazz torinese, tappa obbligata fra i migliori musicisti del genere.

L'epopea dello "Swing Club" è stata raccontata in un documentario a cura di Marino Bronzino, Toni Lama e Angelo Santovito, proiettato al Torino Film Festival del 2015.