Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Pellerina

Cascina di pianura a corte chiusa di origine seicentesca. Si trova nei pressi del fiume Dora, vicino al Parco Carrara, meglio conosciuto come Parco della Pellerina.

 


VIA PIETRO COSSA 263

Notizie dal: XVI Sec. (1500-1599)

Ampliamento: 1866

Ampliamento: 1935 - 1974

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L’impianto originale della cascina, sita nei pressi del parco Carrara (Pellerina), è databile al secolo XVI. Il sito, attestato già dal 1500 come Valle Pellerina o Pellarina (vi era anche un guado), dà il nome all’intera zona e al parco. Il nome testimonia l’antica via Pellegrina, un tratto del percorso di pellegrinaggio della famosa via Francigena o Romea che, nella variante Moncenisio - Novalesa – Susa, univa Rivoli a Torino.

Da un unico corpo di fabbrica a pianta rettangolare, la Grangia  cinquecentesca, per successive addizioni di parti edilizie, si giunge alla cascina a corte chiusa.

E’ situata vicina alla zona di Lucento, teatro della battaglia decisiva dell’Assedio di Torino del 1706, in essa sono stati rinvenuti oggetti militari del XVIII secolo e palle di moschetto.

E’ riportata a partire dal 1762, nella Carta topografica della Caccia. I terreni agricoli  circostanti appaiono chiaramente come il prodotto dell’opera di colonizzazione e trasformazione iniziata nel 1466 dai fratelli Beccuti, feudatari di Lucento, che acquistarono dei possedimenti verso la Valle di Sant’Andrea. Infatti intorno agli anni ’80 del secolo successivo è possibile individuare una possessione denominata “La Pellerina”.

Nel 1790 l’architetto Amedeo Grossi la descrive come “la Pellerina cascina dell’Illustrissimo Signor Marchese Tana situata a sinistra del fiume Dora lungi due miglia da Torino”.

Nelle mappe del Catasto particellare Gatti del 1820, la Pellerina risulta costituita da due corpi di fabbrica a pianta rettangolare disposti frontalmente che comprendono la casa rustica, i casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli); sono altresì segnalati orto, prati e campi. Il Gatti attribuisce la proprietà al marchese Carlo Camillo Tana di Verolengo.

Piccoli ampliamenti si registrano nella seconda metà del XIX secolo, come si evince dal Catasto Rabbini (1866), mediante l’edificazione di un corpo di fabbrica che chiude la corte a ponente.

Anche nel secolo successivo, come attesta la cartografia I.G.M., si rilevano alcuni ampliamenti planimetrici che chiudono completamente la corte mediante l’edificazione di nuove ali di fabbriche.

L’ingresso avviene attraverso il portale dal tipico disegno settecentesco, le fabbriche rurali si dispongono intorno alla corte: la casa di abitazione rurale a tre piani fuori terra, i fienili, i casi da terra.

L’ambiente intorno alla cascina, seppur modificato profondamente, è ancora oggi costituito da campi, prati, dall’alveo del fiume Dora e dai bracci della bealera Vecchia di Lucento. La cascina è circondata da un appezzamento di terra, misurato in 100 ‘giornate piemontesi’ (381mila mq. circa), ed è attualmente utilizzata come ricovero di mezzi e strumenti agricoli da parte dell’affittuario di una parte del terreno, coltivato a mais.

L’immobile versa in cattivo stato di conservazione, ma l’Amministrazione comunale ha proposto all’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni Battista, che ne è legittima proprietaria, un percorso che conduca alla ristrutturazione del fabbricato e alla realizzazione di attività rivolte alla fruizione pubblica (sportive, ricreative, e/o agricole) a servizio del vicino Parco Carrara, e che preveda, all’interno della cascina, un idoneo spazio da riservare all’esposizione di documenti sulla storia dell’Ospedale San Giovanni.

 

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA PELLERINA
Via Cossa 263

Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di significato documentario, tipico esempio di piccola cascina a corte di pianura.
Costruzione già presente nell'ultimo quarto del Settecento.

A. GROSSI, 1790, p. 114; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA [… ], 1791, 14, D. 6; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866; TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ […]. 1840: E. GRIBAUDI ROSSI, 1970. pp. 153. 159-160.
Tavola: 24

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 28
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 28 , art.1147
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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