Istituto delle Rosine
Scuola e convitto, che occupavano l'isolato tra le vie delle Rosine, Giolitti, Plana e Maria Vittoria, costituiscono un rilevante esempio di edilizia religioso-assistenziale di metà Ottocento. Intorno al 1835 l'edificio venne ristrutturato e vi fu annessa una manica interna - ad uso di filanda, refettorio, infermeria - a cura di Giuseppe Talucchi, in gusto neoclassico, poi alterata nelle linee. Altri interventi risalgono al 1849 e 1850-1851. L'isolato fu bombardato il 17 luglio 1944.
Scuola e convitto, che occupavano l'isolato tra le vie delle Rosine, Giolitti, Plana e Maria Vittoria, costituiscono un rilevante esempio di edilizia religioso-assistenziale di metà Ottocento. L'opera venne istituita da Rosa Govone nel 1742; si trasferì a Torino nel 1776 nei locali dell'Ospedale del Santo Sudario. Intorno al 1835 l'edificio venne ristrutturato e vi fu annessa una manica interna - ad uso di filanda, refettorio, infermeria - a cura di Giuseppe Talucchi (1782-1863), in gusto neoclassico, poi alterata nelle linee. Altri interventi risalgono al 1849, su progetto dell'ing. Severino Grattoni (1815-1876) e al 1850-1851.
L'isolato fu bombardato il 17 luglio 1944; bombe dirompenti causarono la distruzione totale dei fabbricati su via Maria Vittoria e via delle Rosine 5b (non immediatamente ripristinati) e lesioni minori sui fabbricati ad uso abitazione e industria verso via Giolitti (già Mario Gioda) e via delle Rosine 7-19. In via Giolitti già 37 si registra la distruzione di un fabbricato di cinque piani fuori terra mentre, al 39, nell'interno cortile, viene distrutto un fabbricato ad uso magazzino poi immediatamente ricostruito.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
ISTITUTO DELLE ROSINE
Via delle Rosine 11, Via Plana
Scuola e convitto.
Edificio di valore storico-artistico, rilevante esempio di edilizia religioso-assistenziale di metà Ottocento.
L'opera venne istituita da Rosa Govone nel 1742; si trasferì a Torino nel 1776 nei locali dell'Ospedale del S. Sudario. Intorno al 1835 l'edificio venne ristrutturato e vi venne annessa una manica interna — ad uso di filanda, refettorio, infermeria — a cura di Giuseppe Talucchi, in gusto neo-classico, poi alterata nelle linee. Altri interventi risalgono al 1849 (ing. Grattoni) e al 1850-51.
G. STRAFFORELLO, 1891; E. OLIVERO, 1935, p. 15; A. GRISERI, R. GABETTI, 1973, p. 34.
Tavola: 49/50
Bibliografia
- Guidi, Guido, Le chiese di Torino danneggiate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 8, agosto, 1949, Torino, pp. 9-15 Vai al testo digitalizzato
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 317 Vai alla pagina digitalizzata
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998 , fig. 187
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 237, cart. 4, fasc. 27, n. ord. 4
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà