Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

Rete di canalizzazione fognaria

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Forse la più “nascosta” delle reti di servizi cittadini. La costruzione della fognatura costituì una tappa importante dello sviluppo demografico, sociale e urbanistico della città.

 


Periodo di riferimento: 1893 - 1910

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  • fognature

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  • mostra contemporanea

L'allontanamento delle acque di scarico costituì da sempre un problema per le città. Nel corso dell'Ottocento a Torino erano stati costruiti alcuni canali sotterranei nelle vie principali, ma le strutture più diffuse erano i pozzi neri, situati nei cortili delle case al di sotto del livello della strada. Portata al collasso dal forte incremento demografico della seconda metà del secolo, questa soluzione provocava l'inquinamento del sottosuolo urbano e delle falde acquifere e fu tra le concause delle numerose epidemie di malattie infettive (in special modo di colera) che colpirono ripetutamente Torino nell'Ottocento. La risposta del Consiglio Comunale si concretizzò in diverse misure per il risanamento igienico, tra le quali la realizzazione di una fognatura generale. Dopo un lungo dibattito tecnico e politico (1883-1893), venne decisa la costruzione di una rete fognaria a canalizzazione doppia: un condotto per le acque piovane ed uno per le acque di scarico e le deiezioni. Il primo lotto di lavori comprese il collettore principale su corso Massimo d'Azeglio e la rete fognaria nei quartieri residenziali di San Salvario e di San Secondo. Gradualmente la fognatura venne estesa a tutta la città, dotando Torino di un servizio a rete tipico delle città contemporanee; fu tra le prime città in Italia ad avere questo impianto fognario e costituì un punto di riferimento tra per altre città europee.

 

Ente Responsabile

  • Mostra Torino: storia di una città