Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Pietro Francesco Guala (1698 - 1757)

Pittore. Lavorò soprattutto a Casale, ma anche a Torino, a Vercelli e in Lombardia. Con il ritratto del conte Filippo di Sannazzaro, prende il posto fra i più bravi ritrattisti italiani del tempo (Dalla motivazione dell'Ufficio Toponomastica).


Nascita: 1698
Casale Monferrato

Morte: 1757
Milano

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  • artista | pittore

Pietro Francesco Guala

Pietro Francesco Guala è il protagonista della cultura figurativa casalese della prima metà del Settecento. Nella seconda metà del secolo sembra scendere il silenzio sul suo operato, interrotto solo dal Bartoli (1776) e dalle fonti locali come il De Conti (1794). Un silenzio sul quale pesa l’opinione di Luigi Lanzi (1793) che, pur definendo Guala un bravo ritrattista, afferma che “non ha disegno sufficiente, ma impressiona con lo spirito e con la bravura delle teste” e aggiunge: “Pietro Gualla, di Casalmonferrato, si occupò anch’egli di lavori a fresco, e fece in oltre tavole a olio per vari luoghi dello Stato e per la Metropoli. Benché si applicasse tardi a dipingere, comparve ritrattista molto vivace. Né doveva uscire di questa classe; non avendo disegno né capitali che bastassero a cose maggiori” (1809). Questo giudizio informa tutto l’Ottocento e per la rivalutazione critica di Guala bisogna attendere la mostra sul Barocco piemontese del 1937 a Torino, mentre il primo studio monografico si deve a Roberto Carità nel 1949.

L’esordio del pittore è rappresentato dalla Scala di Giacobbe della chiesa di San Michele a Balzola del 1722, dalla Disfatta degli Albigesi (1724) in San Domenico a Casale e dall’Angelo custode (1725) nella parrocchiale di Rosignano. Queste opere testimoniano una rielaborazione, ancora discontinua e incerta, dei modelli desunti dalla cultura locale del primo Seicento uniti alle indicazioni di mestiere, che gli provengono dalla bottega del padre Lorenzo, pittore in Casale, e alle suggestioni derivanti dagli artisti lombardi e liguri presenti sul territorio. E’ intorno agli anni Trenta, che le sue opere assumono quello stile e quella libertà cromatica che renderanno inconfondibile la sua mano. Questa maturazione stilistica si coglie nella Madonna e sette Vergini (1730-1731) di Pontestura, nel Martirio e gloria di san Fedele di Sigmaringen (1731, attualmente in restauro) della chiesa dei Cappuccini di Voltri, nelle Sante Lucia, Apollonia e Agata di Cuccaro e nel San Michele tra sant’Evasio e san Defendente di Montemagno. Tra il 1730 ed il 1740 si susseguono tappe fondamentali per l’esperienza figurativa dell’artista in stretta collaborazione con quadraturisti, stuccatori e architetti: nel 1732-1739 i dipinti per la chiesa parrocchiale di Ticineto, nel 1734 il San Bartolomeo battezza i reali d’Armenia per Trino, nel 1735 l’affresco di Palazzo Sannazzaro a Casale e nel 1738-1739 quelli per il santuario del Vallinotto presso Carignano, vivace progetto dell’architetto Bernardo Vittone.

L’attività di ritrattista impegna Guala dalla seconda metà degli anni Trenta, in tale periodo si collocano gli austeri ritratti, conservati nella sacrestia del Duomo di Casale, di Tullio Cerutti e del fratello Evasio, i cui volti sono segnati da forti contrasti di luce e ombra ed emergono, severi, dal colore spesso e scuro dell’abito e dello sfondo. Lo stile dell’artista, mantenendo la caratteristica pennellata larga e corposa, si evolve in ben altra leggerezza e luminosità, senza nulla togliere all’ufficialità dell’impostazione, nel ritratto del Conte Filippo Sannazzaro (1737, in collezione privata a Giarole), esponente di spicco della famiglia degli abituali committenti del pittore. Da questo periodo si assiste ad un’ininterrotta teoria di patrizi e di prelati, dipinti con maestria, che va dal ciclo dei ritratti Scarampi del castello di Camino (1738-1748), al Vescovo Carlo Antonio Gozano (fine anni Quaranta) nella sacrestia del Duomo di Casale, per arrivare sino a quelli trinesi di Ludovico Busso e del vescovo Tullio del Carretto (o Carretti), databili tra il 1750 e il 1755, oltre a quelli, numerosi e magnifici, in collezioni private. Il pittore raggiunge livelli di eccellenza con i Canonici di Lu (1748) ritraendo “un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti, mossi dalla brezza del loro stesso continuo chiacchierare” (Testori, 1954, p.35). Il dipinto, realizzato per la collegiata di Lu Monferrato, per un lungo periodo è stato conservato nel Museo Civico di Casale, viene esposto per la prima volta a Firenze nel 1911, alla mostra Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, e solo in seguito avvicinato dalla critica alla ritrattistica di Fra Galgario (Gabrielli, 1935, p.88) e di Giacomo Cerutti (Mallè, Testori, 1967, p. 41).

Dal 1740 al 1750 Guala è impegnato anche fuori dal Monferrato: a Carignano, Robaronzino, Torino, Trino, Vercelli. Sono gli anni in cui il pittore, ormai famoso, dimostra grande sicurezza compositiva ed un uso libero e forte del colore, con una vivacità narrativa e cromatica che esplode nei dipinti degli anni Cinquanta: la pala per la chiesa di San Pietro Apostolo a Casale e le due gigantesche quinte scenografiche raffiguranti San Domenico confonde gli Albigesi e San Domenico risuscita il nipote del cardinale di Fossanova, dipinte nel 1753 per il presbiterio della chiesa dedicata al santo. L’attività casalese culmina, tra il 1750 e il 1755, con le imprese del Guala frescante nei palazzi Gozzani di San Giorgio, Morelli e Gozzani di Treville e con la serie di ventisei ovali per la chiesa di Santo Stefano. Questi ultimi sono l’estrema testimonianza di quanto l’arte di impressionare con visi espressivi e intensi e l’abilità nel rendere la fisionomia e la psicologia dei protagonisti con tratti decisi, non caratterizzino solo i ritratti veri e propri ma anche tanti volti di santi e di personaggi che popolano i dipinti di Guala. Dal 1756 è a Milano dove si dedica alla decorazione della sacrestia della chiesa di San Francesco da Paola e dove muore nel febbraio del 1757 (1).

Nel Museo Civico d’Arte Antica di Torino in Palazzo Madama sono conservati due dipinti di Pietro Francesco Guala: La Vergine adorata da san Francesco e santa Chiara, 1740-1745, olio su tela, dono di Benedetto Fiore, 1960, inv. 662/D; Il figliol prodigo, circa 1740, olio su tela, acquisto da Laura Bodo d’Albaretto di Torino, inv. 663/D. A Torino, altre opere sono conservate in Galleria Sabauda  e la grande tela con L'Assunta si trova nella chiesa di Santa Maria di Piazza.

 

 

Per approfondire

1776

F. BARTOLI, Notizia delle pitture, sculture ed architetture che ornano le chiese e gli altri luoghi pubblici di tutte le più rinomate città d’Italia, Venezia 1776, pp. 13, 32, 77, 97, 115-116, 121-123, 125.

1793

L. LANZI, Viaggio del 1793 pel Genovesato e il Piemontese. Pittori specialmente di questi due Stati e qualcosa de’ suoi Musei (Ms. n. 9 della biblioteca degli Uffizi di Firenze), a cura di Gianni Carlo Sciolla, Treviso 1984, p. 47.

1794

G. DE CONTI, Ritratto della Città di Casale scritto dal casalese Canonico Giuseppe De Conti nell’anno 1794, Prefazione e note a cura di G. SERRAFERO, Casale Monferrato 1966, pp. 27, 31-42, 45, 50.

1809

L. LANZI, Storia pittorica dell’Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso la fine del XVIII secolo, Firenze 1809, ed. a cura di M. CAPUCCI, III Firenze 1974, pp. 256-257.

1914

E. COLLI, F. NEGRI e R. RASTELLI, Il B. Oglerio nella Storia e nell’Arte di Trino e di Lucedio, Casale 1914, pp. 62-66.

1915

M.E. CASELLA, I Canonici di Lu, in “Arte e Storia”, n.6, 15 giugno 1915, pp.170-174

1922

U. THIEME, F. BECKER, Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler, Leipzig 1922, vol. XV, pp. 162-163.

1927

N. TARCHIANI (a cura di) Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, catalogo della mostra di Firenze del 1911, Bergamo 1927, pp. 187-188.

1935

N. GABRIELLI, L’arte a Casale Monferrato dall’XI al XVIII secolo, Casale 1935 ma ed. 1981, pp. 85-88, 91.

1937

M. BERNARDI, La mostra del Barocco a Palazzo Carignano. Spirito e forme dell’arte piemontese nel Seicento e Settecento, in “Torino”, n.8, agosto 1937, pp.1-15.

1938

Mostra delle attività locali dal 4 al 18 settembre 1938, Casale 1938

1949

R. CARITÀ, Pietro Francesco Guala, Torino 1949.

1950

M. BERNARDI, Rivendicazioni del Guala, in “Gazzetta del Popolo”, 18 luglio 1950.

1951

N. CARBONERI, Il Guala e le congiunture fra il Veneto e il Piemonte nel Settecento, in “Arte Veneta”, fasc.17-20, 1951, pp.189-191.

1953

N. CARBONERI, Un bel quadro di Pier Francesco Guala, in “Emporium”, LIX, gennaio 1953, pp.12-13.

1954

G. TESTORI (a cura di), Mostra di Pier Francesco Guala, catalogo della mostra, ad Ivrea, Milano e Torino, Ivrea 1954.

1954

G. TESTORI, Introduzione al Guala, in “Paragone” n.55, 1954, pp.23-36.

1954

N. CARBONERI, Un capolavoro tiepolesco del Guala, in “Emporium”, LX, settembre 1954, pp.132-133.

1959

G. V. CASTELNOVI, Settecento minore. Contributi per Giuseppe Petrini, Pietro Francesco Guala, Michele Rocca, in Studies in the History of art dedicated to William E. Suida on his eightieth birthday, London 1959, pp. 325-337.

1963

A. GRISERI, Pittura, in V. VIALE (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, vol.II, pp. 1-17, 94-97.

1963

L. MALLE’, Museo Civico d’Arte Antica di Torino. I dipinti, Torino 1963, pp. 102-103.

1966

A. BAUDI DI VESME, Schede Vesme. L’arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, vol.II, Torino 1966, pp. 549-560.

1966

M. VIALE FERRERO, Ritratto di Casale, Torino 1966, pp. 66-69.

1967

L. MALLÈ e G. TESTORI (a cura di), Giacomo Ceruti e la ritrattistica del suo tempo nell’Italia Settentrionale, catalogo della mostra, Torino 1967, pp. 21,41, 61-62.

1968

F. MAZZINI in Mostra di Opere d’Arte restaurate, Torino 1968, nn.24, 26, 27.

1971

F. MAZZINI e G. ROMANO (a cura di), Restauri in Piemonte 1968-1971, catalogo della mostra, Torino 1971, p. 59.

1974

T. FORMICIOVA, I quadri del Guala nella collezione del Museo dell’Ermitage,in Quarto congresso di antichità e d’arte. Casale 1969, Casale 1974, pp. 431-438.

1974

L. MALLE’, le arti figurative in Piemonte. Dal secolo XVII al secolo XIX, Torino s.d. (ma 1974), pp. 179-181.

1976

G. GALANTE GARRONE, in Opere d’arte a Vercelli e nella sua provincia. Recuperi e restauri 1968 - 1976, catalogo della mostra, Vercelli 1976, pp. 37-39

1976

S. e S. MARTINOTTI, Pietro Francesco Guala, Torino 1976.

1978

G. ROMANO (a cura di), Musei del Piemonte. Opere d’arte restaurate, Torino 1978, p. 142.

1979

G. MAZZA e A. BARBERO, Pier Francesco Guala e la cultura figurativa del Settecento a Trino, in “Studi Trinesi”, 1,1979, pp.107-115

1980

A. BARBERO e C. SPANTIGATI (a cura di), Inventario trinese, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 119-123, 158, 178,185.

1980

V. CAPRARA, Il testamento di Pietro Francesco Guala, in “Paragone”, XXI, n.363, maggio 1980, pp. 91-93.

1990

A. GRISERI, voce Guala, Pier Francesco, in Dizionario della pittura e dei pittori, Parigi 1979, Torino 1990, p. 719.

1990

F. SEMENZATO, La collezione Martinotti di Casale Monferrato con l’inserimento di beni provenienti dal fallimento Zanette e da un appartamento milanese, catalogo d’asta, Milano 14 febbraio 1990, nn. 345-360.

1990

M. P. SOFFIANTINO, voce Guala, Pietro Francesco in G. BRIGANTI (a cura di), La Pittura in Italia. Il Settecento, Electa, Milano 1990, vol.2, p. 745.

1991

F. FRANGI, Pier Francesco Guala, in R. BOSSAGLIA, V. TERRAROLI (a cura di), Settecento lombardo, catalogo della mostra, Milano 1991, pp. 223-224.

1994

S. e S. MARTINOTTI, Pietro Francesco Guala, Villanova Monferrato, 1994.

1994

E. TONANI, Annotazioni su Pier Francesco Guala, in “Bollettino Storico Vercellese”, n.1, 1994, pp.77-98.

1995

C. MOSSETTI, Schede nn. 10-13 e 77-79, in G. MAZZA e C. SPANTIGATI (a cura di), Le collezioni del Museo Civico di Casale. Catalogo delle opere esposte, Tortona 1995, pp. 59-62, 157-159

1996

G. SPIONE, Schede nn. 379 e 380, in S. PETTENATI e G. ROMANO (a cura di), Il tesoro della città. Opere d’arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, catalogo della mostra a Stupinigi, Torino 1996, p. 181.

1998

C. CALZA e A. BONCI, Pietro Francesco Guala a Robaronzino. Capolavori del barocco piemontese in una chiesa di Ciriè, Santhià 1998.

1998

F. LANDOLFI, Piemonte, in M. GREGORI (a cura di), Pittura murale in Italia. Il Seicento e il Settecento, Torino 1998, pp.202-209.

1998

S. e S. MARTINOTTI, Pietro Francesco Guala. Aggiornamento e completamento del primo volume, Villanova Monferrato, 1998.

1998

F. MORO, Scheda, in F. CAROLI (a cura di), L’anima e il volto. Ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon, catalogo della mostra, Milano 1998, p. 319.

1998

M. VITTORE, Antiche Chiese di Cumiana, Pinerolo 1998, pp. 115-120.

1999

M.P. SOFFIANTINO, Pietro Francesco Guala, in G. ROMANO e C. SPANTIGATI, Da Musso a Guala, catalogo della mostra a Casale Monferrato, Savigliano 1999, pp. 42-60, 75-80, 162-199.

2003

R. PASSONI, Scheda n. 9, in G. GALLINO (a cura di), Trentasette opere di artisti in Piemonte 1430-1949, catalogo della mostra, Torino 2003, n.9.

2003

M.P. SOFFIANTINO, Schede nn. 19 e 20, in A. GUERRINI, G. MAZZA (a cura di), Le collezioni del Museo Civico di Casale Monferrato. La pinacoteca raddoppia. Catalogo delle nuove opere esposte, Savigliano 2003, pp. 95, 96, 129.

2008

S. MARTINOTTI (a cura di), Pietro Francesco Guala: una presenza europea tra le colline del Monferrato, catalogo della mostra a Torre Canavese, Torino 2008

2009

M.P. SOFFIANTINO,”Un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti mossi dalla brezza del loro stesso chiacchierare “: I Canonici di Lu di Pietro Francesco Guala al Museo Civico di Casale Monferrato, in Capire la Pittura attraverso i capolavori dei musei piemontesi, 5° volume, Centro congressi Unione Industriale di Torino, Torino 2009.

 

Note

(1) da Soffiantino, Maria Paola, ”Un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti mossi dalla brezza del loro stesso chiacchierare “: I Canonici di Lu di Pietro Francesco Guala al Museo Civico di Casale Monferrato, in Capire la Pittura attraverso i capolavori dei musei piemontesi, 5° volume, Centro congressi Unione Industriale di Torino, Torino 2009.

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