Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

La “fetta di polenta”

Realizzata nel 1840 dall’ingegnere Alessandro Antonelli, la costruzione fu sviluppata in altezza adattandosi alla forma triangolare del terreno, assumendo la caratteristica conformazione che, insieme al colore giallo dei prospetti esterni, ne consacrò il soprannome. In questo edificio ebbe sede il Caffè del Progresso, rifugio di carbonari e cospiratori nel periodo preparatorio dell'unità d'Italia.


Lat: 45.06782643920773 Long: 7.69692599773407

Costruzione: 1840

Ampliamento: 1881

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  • risorgimento | palazzo | abitazione

Tag

  • mostra contemporanea | mostra risorgimento

Opera degna dell’originalità dell’ingegnere Alessandro Antonelli (1798-1888), l’edificio fu realizzato nel 1840 su un esiguo appezzamento triangolare, quasi una scommessa per lo scarso spazio a disposizione. Fallite le trattative per ampliare l’area con l’acquisto della proprietà adiacente, Antonelli aveva voluto infatti dimostrare di essere comunque in grado di costruire una casa, recuperando in altezza ciò di cui non disponeva in larghezza. Il fabbricato, poi sopraelevato nel 1881, risulta pertanto slanciato in verticale su una base ristretta, caratterizzato all’interno da ambienti adattati a tali peculiarità, persino con l’inserimento nella parte più stretta di stanze triangolari che richiesero la realizzazione di appositi arredi. A tale andamento sono d’altra parte perfettamente conformati i prospetti sulle vie, scanditi da finestre in aggetto di inconsueta forma allungata e da leggere lesene, mentre il cornicione dell’ultimo livello è inglobato nel balcone, non essendo possibile appesantire l’esile struttura con ulteriori elementi. Dipinta in esterno di giallo, la costruzione, vero e proprio spaccato volumetrico a base triangolare, fu così denominata “fetta di polenta”; l’edificio innalzato in seguito sul terreno contiguo in parte ha mitigato la singolarità del palazzo. Fra le più interessanti opere prodotte dall’urbanizzazione di zona Vanchiglia, la “fetta di polenta” resta una magistrale prova della tecnica che il progettista avrebbe portato alle sue estreme conseguenze nella celebre Mole a cui sarebbe rimasto legato il suo nome.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
"LA FETTA DI POLENTA"
Corso S. Maurizio, Via Giulia di Barolo

Edificio di civile abitazione.
Edificio di valore ambientale, documenta lo stile dell'architetto Antonelli.
Costruito nel 1840 su progetto di Alessandro Antonelli e sopraelevato in seguito dallo stesso autore.

E. OLIVERO, 1935. pp. 20 sg.; M. LEVA PISTOI, 1969. pp. 70-86.
Tavola: 42

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