Michele Auteri-Pomar studia a Palermo, sua città natale, musica e disegno. Trasferitosi a Firenze nel 1850 conosce Giosuè Carducci e si dedica alla scrittura.
Alcune figure in creta, modellate per diletto personale all’età di ventotto anni, sono notate da Tito Sarrocchi, scultore senese allievo di Giovanni Dupré (1817-1882), che convince Michele Auteri-Pomar a coltivare la propensione al fare artisitco. Auteri-Pomar diviene così allievo degli scultori Pio Fedi e Enrico Pazzi e nel 1877 gli viene commissionato il monumento funebre di Giuseppe La Farina da collocarsi nel Chiostro del Pozzo in Santa Croce a Firenze.
Nel 1880 è tra gli artisti che partecipano al concorso per il monumento a Vittorio Emanuele II di Roma, meglio noto come Vittoriano.
Dal 1884 espone alla Promotrice di Belle Arti di Torino e nello stesso anno gli è commissionata l’esecuzione di un busto nuovamente dedicato a Giuseppe La Farina (1).