Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Gualtiero Casalegno (Alpignano, Torino, 19 giugno 1912 – Torino, 7 gennaio 1999)

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Architetto, impegnato tra gli anni ’30 e ’80 nel campo dell’edilizia residenziale signorile e nella progettazione integrata civile, industriale e sportiva; le sue opere si caratterizzano per la cura del dettaglio e per gli attenti richiami alla cultura internazionale coeva.

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Dopo la laurea nel 1938 alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, inizia l’attività professionale presso alcuni dei più noti studi di architettura torinesi. Richiamato alle armi nel 1940, nel 1943 riprende il posto di assistente di Muzio presso la Facoltà di Architettura di Torino dove diventa poi assistente di Composizione architettonica (1945-53).

A partire dal secondo dopoguerra la sua attività testimonia un costante impegno sul fronte della varietà formale, con applicazioni all’edilizia residenziale signorile (condominio Gualca-Sire, 1947-48, corso Duca degli Abruzzi 28-30, con G. Levi-Montalcini e P. Ceresa). Se la casa ad appartamenti di corso Massimo d’Azeglio 76, fortemente connotata dal prospetto curvilineo e dall’opulenza dei materiali, rivela un costante e caratteristico interesse verso elaborazioni internazionali (Wright,  Neutra, Mendelsohn, Mies, Breuer) e italiane (Mollino, Moretti), il “grattacielo” di piazza Solferino (1952), con un basamento porticato adibito a galleria commerciale sormontato da 14 piani di appartamenti signorili esprime una ricerca di verticalismo ripresa nella torre residenziale di corso Cairoli 16 (1957) e nel palazzo delle Cartiere Burgo (1955-56, corso Matteotti 8); l’attigua scuola elementare “Giosuè Carducci” (1956) mostra, anche nella scelta dei materiali, la continuità del disegno compositivo. Oltre a occuparsi di progettazione integrale e coordinata, anche con sistemi di prefabbricazione, Casalegno svolge attività imprenditoriale costruendo edifici civili, industriali e sportivi; caratteristica della sua progettazione è la cura del dettaglio, l'attenzione per i materiali e per la definizione dello spazio in relazione alla dimensione umana, anche attraverso una originale ricerca nell'ambito dell'organizzazione planimetrica e distributiva. Caratteristico è il frequente inserimento di elementi artistici: Casalegno collabora con noti artisti torinesi, come Chicco, Garelli, Assetto, Mastroianni, Mazzonis e Tarantino. Nel 1966-70 e alla metà degli anni ‘80 è in studio anche il figlio Tullio.

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