Luci d’Artista Enrica Borghi "Palle di Natale"
L’opera Palle di neve di Enrica Borghi fa parte delle Luci d’Artista dal 1998, è costituita da globi che sovrastano la via e che assumono l’aspetto di gigantesche e fiabesche palle di neve, al calare della sera un’anima luminosa rende incandescenti le sfere, tramutandole in preziosi lampioni.
01 Palle di neve
L’installazione per Luci d’Artista di Enrica Borghi s’intitola Palle di Neve, è stata realizzata nel 1998 per la prima edizione della manifestazione. L’opera è costituita da una serie di globi di polistirolo sui quali sono fissate delle bottiglie di plastica sfrangiate, all`interno di ogni bottiglia è collocata una lampadina. L`installazione ricrea l`effetto di una nevicata: i globi, visti da lontano, sembrano giganteschi fiocchi di neve, la leggerezza dell’installazione è enfatizzata dalla sua collocazione in vie lunghe e strette. L’artista utilizza per le sue opere materiali di scarto, provenienti direttamente dalle aziende, oppure riciclati, come nel caso dei sacchetti della spesa o delle carte dei cioccolatini. "La scelta delle bottiglie di plastica è legata all’idea dell’usa e getta, è un materiale che contiene qualcosa che è legato all’alimentazione, che poi gettiamo senza curarci del lato estetico e di quello che rappresenta quell’oggetto. Quello che mi interessa è che stato pensato per una vita brevissima, ha delle caratteristiche per cui non deve durare, porta ad una riflessione sul tempo. Un altro aspetto è che sono accattivanti, molto spesso sono disegnate da designer; inoltre trovo siano molto legate al tema femminile, perché sono nella cucina, sulla tavola, nel nostro quotidiano. I primi lavori partono da un’idea legata al taglio e all’assemblaggio, cercando di indagare la caratteristica di questo materiale, come nei lavori con i sacchetti di plastica anch’essi tagliati e assemblati con una manualità femminile: l’uncinetto, la maglia. Anche con le bottiglie ho cercato di fare un lavoro minuzioso, sfrangiarle fino ad arrivare a filamenti molto sottili che ricordano il filo e la tessitura. … Poi per il lavoro delle Luci le bottiglie erano perfette, lucide trasparenti, davano l’idea del ghiaccio". L’artista è consapevole che i materiali che utilizza sono facilmente deperibili, lo smog e la polvere hanno reso le bottiglie opache e ingrigito il polistirolo, infatti nel 2005 l’opera è stata completamente rifatta, anche le lampadine sono state sostituite da led che, oltre al risparmio energetico, consentono un effetto di luce più fredda (da http://www.comune.torino.it/papum/user.php?context=opere&submitAction=dettaglio&ID_opera=M134).
02 Luci d’Artista
Luci d’Artista è una manifestazione nata nel 1998 da un progetto di illuminazione pubblica realizzata in occasione delle festività natalizie. In seguito al successo ottenuto nel 1997 con il Presepe di Emanuele Luzzati in piazza Carlo Felice, la Città di Torino ha esteso l’iniziativa a diverse piazze e vie del capoluogo subalpino. Sono stati invitati artisti italiani e stranieri per interpretare le illuminazioni non come semplici decorazioni ma come opere d'arte, dando vita a un grande evento culturale, a un percorso espositivo d’arte contemporanea che, con l’impiego della luce, coniuga arte a paesaggio urbano e favorisce l’incontro tra il grande pubblico e la creazione artistica. La rassegna è in continua evoluzione: aumenta il numero degli artisti coinvolti, cambiano le vie e le piazze che ospitano le opere per creare uno spettacolo sempre nuovo e diverso di illuminazione scenografica della città.
03 Enrica Borghi (Premosello Chiovenda, Verbania, 1966)
“Affronta gli stereotipi generalmente connessi all’identità femminile: la moda, la cucina, la cosmesi, la bellezza. Ma ciò che contraddistingue la sua generazione, rispetto alle correnti storicamente impegnate nella “denuncia” femminista, è l’ironia, atteggiamento cui l’artista, che ha iniziato la sua attività a metà degli anni Novanta dopo gli studi all’Accademia di Brera, aggiunge una ricercata perfezione estetizzante. E’ beninteso un’estetica “alleggerita” da un’alta dose di ironia, affidata al frequente sconfinamento nel kitsch. Caratterizza le sue opere la volontà di tramutare materiali poveri, inquinanti o riciclati, in sculture, abiti e installazioni: lo si è visto, nel 1997, in occasione della sua partecipazione alla mostra “Quando i rifiuti diventano arte”, curata da Lea vergine nel Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento, alla Biennale Giovani Artisti di Torino e, nel 2000, alla quadriennale di Roma. Così la Venere di Milo, icona classica della bellezza femminile, è rivisitata dalla Borghi tramite l’uso di unghie artificiali dipinte; i polli allo spiedo sono surrealisticamente vestiti con lingerie sexy; gli abiti, come quello confezionato per un’immaginaria regina e presentato al castello di Rivoli nel 1999, sono realizzati con migliaia di bottiglie di polietilene lavorate con maestria artigianale”(1).
Note
(1) da Sculture di luce. Luci d'artista a Torino, U. Allemandi, Torino 2005, p. 116. Per le mostre personali e collettive, le opere e i progetti speciali di Enrica Borghi si veda il sito dell’artista (http://www.enricaborghi.com) e in particolare: http://www.enricaborghi.com/en_US/home/about/cv .
Per la bibliografia si veda: http://www.comune.torino.it/papum/pdf/borghi.pdf
Bibliografia
Sitografia
- http://www.comune.torino.it/papum/user.php?context=opere&submitAction=dettaglio&ID_opera=M134
- http://www.mamac-nice.org/francais/exposition_tempo/galerie/borghi_2005/biblio.html
- http://www.contemporarytorinopiemonte.it/LuciArtistaEventoRicorrente.aspx
- https://www.youtube.com/watch?v=_00oCQkgvcg
- http://www.enricaborghi.com
Fototeca
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- MuseoTorino 2018
- Luci d'Artista