Profumeria Tina Bigiotteria
Il più significativo esempio di arredo commerciale nel sottoportico di via Sacchi. La grande devanture datata 1910 costituisce una delle forme più ricercate della decorazione commerciale, concepita come un unico intervento progettuale con l’arredo interno.
Cenni storici e arredi
Già a fine Ottocento il negozio trattava prodotti per parrucchieri; nel 1910 viene rilevato da Edoardo Gatti, coiffeur per signora. Negli anni Quaranta, Maria Tersilla Icardi lo trasforma definitivamente in profumeria e bigiotteria.
Il monoblocco in legno laccato avorio su preparazione a gesso (in origine grigio-azzurro con fregi dorati), può essere datato al primo decennio del Novecento, quando la devanture in legno raggiunge le sue forme più ricercate.
La devanture, oggi molto ampia, è frutto di un ampliamento eseguito negli anni Settanta del Novecento che ha prolungato la facciata con una vetrina sulla parte a destra dell’originale, con un’abile integrazione per annettere un nuovo vano al locale.
L'intervento che avrebbe potuto dar luogo a gravi e pesanti alterazioni è stato risolto con una pregevole opera che ha ripreso fedelmente lo stile neo-settecentesco della devanture originale.
Presenta all’estremità sinistra un ingresso a bussola, con vetri molati e cattedrali dal piacevole accostamento lilla e verde con eleganti legature in ottone, unica concessione al tardo-liberty tra elementi costruttivi e decorativi classici.
Sullo zoccolo in marmo verde Alpi poggiano i montanti a colonnina con fusto scanalato decorato con una serie di collari a nastro incrociato, in legno dorato.
Raffinato intaglio dei basamenti, dei capitelli e delle mensole; un fregio a girali fitomorfe decora i pannelli pieni delle imposte e la cornice che racchiude l’insegna in legno e vetro nero su cui spicca la scritta a lettere oro.
In occasione dei restauri del 1970 anche l’arredo l’interno, coevo alla devanture per disegno, tecnica esecutiva e decorazioni, è adattato e ampliato: ante scorrevoli in vetro hanno sostituito le originali dell’armadiatura laccata con decorazioni a nastro e volute di gusto neosettecentesco, di cui si conserva un settore integro nell’angoliera a sinistra dell’ingresso.
Si devono all'attuale titolare dell'attività, e grazie all'interesse appassionato della dipendente per la storia del negozio, i rispettosi lavori di manutenzione degli arredi storici eseguiti nel 2010 nell'ambito del generale rinnovamento degli ambienti, a cura del restauratore torinese Massimiliano Galli, in occasione del cambio di gestione dell'attività.
Bibliografia
- Job, Andrea - Laureati, Maria Luisa - Ronchetta, Chiara (a cura di), Botteghe e negozi: Torino 1815-1925. Immagine del commercio fra architettura e decorazione, U. Allemandi, Torino 1984 , pp. 74, 117, 119, 173 scheda
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , pp. 60, 164, 165, n. 8 p. 200, n. 96 p. 283
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 16 p. 68
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- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , n. 326 p. 131
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , pp. 60, 162-163, n. 8 p. 196
Fonti Archivistiche
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Galfione-Barozzo P., Ruffino M. P., scheda n. R0158752 e Allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- MuseoTorino, 2018