Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Casa d'abitazione via Pianezza 81

L’abitazione, progettata nel 1910 dall’ingegnere Giovanni Olivero per il mercante di vetri Pietro Grenni, rappresenta una rara emergenza edilizia dalle delicate ornamentazioni liberty nel periodo di maggiore sviluppo della borgata Ceronda.


VIA PIANEZZA 81

Progetto: 1910

Translate

Categorie

  • abitazione | liberty | casa

L’abitazione a due piani fuori terra venne edificata su commissione di Pietro Grenni da un ingegnere piuttosto attivo nella zona tra il 1909 e il 1911, Giovanni Olivero, scelto anche per ampliare la casa in cui risiedeva abitualmente il signor Grenni, in via San Gillio 3.

La casa di via Pianezza sorgeva in un territorio isolato dal resto della città fino agli anni ’80 del XIX secolo, quando si sviluppò la Borgata Ceronda e vennero costruite via Pianezza e le ferrovie verso Druento e Venaria. In base al piano regolatore del 1907, le consistenze edilizie lungo la nuova strada provinciale di Pianezza erano casette uni o bifamiliari di piccole dimensioni, prevalentemente a due piani fuori terra, a volte tre, sviluppate lungo gli allineamenti viari e spesso non occupanti l’intero fronte del lotto.

La facciata della casa in esame presenta tuttora al piano terreno tre vetrine, che confermano una destinazione a bottega prevista sin dalla fase progettuale, dove risultano un sotterraneo e un piano superiore occupato da un unico alloggio al quale si accedeva mediante passaggio carraio con cancello; dal progetto si evince, inoltre, che la casa sarebbe stata dotata di acqua potabile.
L’originale decorazione a intonaco bicromo, i raffinati telai delle finestre e l’ornamentazione pittorica fitomorfa nella fascia superiore sono elementi caratterizzanti di questo edificio, arricchito al primo piano da balconi in litocemento e ferro lavorato a motivi squisitamente art nouveau, che, seppur discostandosi dal progetto originario, ricorrono nel cancello del passo carraio.
Il signor Grenni, che rivestiva la carica di revisore dei conti nel patronato della “Scuola Lucento e Ceronda”, mantenne tuttavia la residenza in via San Gillio, dove possedeva un negozio di cristalli e vetri. Egli discendeva da un’illustre famiglia di vetrai provenienti da Altare (Savona) - patria dei fratelli Bormioli - appartenente alla corporazione detta “Università dell’arte vitrea”. Il bisnonno di Pietro, Giuseppe Grenni, all’inizio del XIX secolo andò a lavorare presso la “Reale Società dei cristalli e dei vetri di Torino e della Chiusa”, stabilitasi nel 1759 alla Chiusa (Cuneo). Tra i suoi sei nipoti si annovera il secondogenito Giovanni Battista, detto Balilla (1838-1911), padre di Pietro, il committente dalla palazzina.
La casa in via Pianezza risultava abitata nel 1913 da un Giacomo Giraud; in epoca successiva vi si trasferì la famiglia di panettieri Guidazio, che vi rimase fino alla fine degli anni ’40.

Fonti Archivistiche

  • Archivio Storico della Città di Torino, Tipi e Disegni, Pianta della Città di Torino coll’indicazione del Piano Unico Regolatore e di ampliamento, 1907, 1K14, all. 3, tav. 6.
  • Archivio Storico della Città di Torino, Progetti edilizi, 1910, pratica n. 466.
  • Archivio Edilizio della Città di Torino, Pratiche edilizie, 1947, II Categoria, pratica n. 190 G.

Temi correlati

Ente Responsabile

  • Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria