Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

Parco Dora, lotto Michelin

Il lotto Michelin si sviluppa sulla sponda sud della Dora sul sito dello storico stabilimento per la produzione di pneumatici; sul vasto prato verde digradante verso il fiume svetta la caratteristica forma della vecchia torre evaporativa.

 


Lat: 45.08997 Long: 7.66404

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1. Parco Dora – lotto Michelin

Il settore Michelin si estende per 89.000 metri quadri lungo la sponda sud del fiume Dora, nell’area delimitata da via Livorno, fiume Dora, corso Umbria, via Daubree, che durante tutto il Novecento ospita lo stabilimento torinese della Michelin. La caratteristica silhouette della torre evaporativa del complesso industriale, conservata e rifunzionalizzata, è ben visibile da tutta l’area e segna uno dei principali ingressi al parco.
La presenza del fiume rappresenta il carattere più significativo dell’area: la morfologia del terreno è stata modellata per creare un vasto prato verde che, a partire dalla collina alberata realizzata nella fascia sud, digrada dolcemente verso la Dora fino a consentire il raggiungimento della sponda, creando una sorta di “spiaggia urbana”. La piccola valle affacciata sul fiume consente inoltre di accogliere l’acqua in caso di esondazione.
Il prato ospita aree attrezzate per il gioco e per il barbecue, è punteggiato zone alberate ed è attraversato da percorsi ciclopedonali; questi proseguono in corrispondenza del fiume mediante passerelle sopraelevate, che permettono di costeggiare la sponda da ovest a est senza scendere nella valle, e un ponte che la attraversa la Dora per raggiungere il lotto Mortara.
Il lotto Michelin si estende, a ovest, sul vecchio tracciato di corso Umbria, in parte deviato per consentire la pedonalizzazione del tratto posto in corrispondenza della curva della Dora, di fronte all’area verde del Birago di Vische.

 

2. Preesistenze: torre evaporativa

La grande torre in cemento armato, costruita tra la fine degli anni Quaranta e il 1950, è un impianto refrigerante per l’acqua utilizzata per il funzionamento di una turbina.
L’altezza è di circa 30 metri e la forma è tipica degli impianti di raffreddamento, a struttura ipèrboloide, proprio per ottimizzarne il rendimento.
All’interno della torre, il procedimento di raffreddamento avviene attraverso vari passaggi: alla base vi è una vasca cilindrica profonda circa un metro e mezzo che arriva a contenere circa 1200 metri cubi di acqua, che si surriscalda dovendo passare all’interno di un condensatore. All’uscita di questo viene fatta risalire a circa sei metri d’altezza, e riportata verso il basso mediante tubi forati da cui gocciola su listelli di legno che le permettono di raffreddarsi e rientrare nella vasca sottostante ad una temperatura di 12 gradi inferiore a quella di partenza.
L’acqua, una volta raffreddatasi, può rientrare nel condensatore e ripetere il ciclo infinite volte, consentendo di ottimizzare le risorse idriche e limitare gli sprechi.

 

Note

1. Il camino della torre ha diametro max di 21.60 m, diametro minimo di 12.00 m; lo spessore medio della struttura è di 15.00 cm. (Parco Dora-Spina 3, Documenti di indirizzo progettuale – Studio di fattibilità, 4.2.3 Indagini preliminari conoscitive per il progetto Parco Spina 3, capitolo III-analisi tipologica, a cura di Gianluca Sottero, Elena Vigliocco, p. 44.)

 

Fonti Archivistiche

  • Parco Dora-Spina 3, Documenti di indirizzo progettuale – Studio di fattibilità, 4.2.3 Indagini preliminari conoscitive per il progetto Parco Spina 3, 2003.
  • Città di Torino, Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata, Settore Progetti di Riassetto Urbano, Progetto delle opere relative alla realizzazione del Parco Dora - Spina 3, Lotto Michelin, Progetto Definitivo, Relazione Tecnica Generale, 2006.

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Ente Responsabile

  • Comitato Parco Dora
  • EUT 4