L’industria torinese nella Prima Guerra Mondiale

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, lo Stato italiano affronta ingenti spese per la produzione di guerra, favorendo lo sviluppo delle imprese maggiormente coinvolte nelle lavorazioni militari. Un passaggio che segna lo sviluppo del settore metalmeccanico, in particolare automobilistico, destinato a diventare il tratto distintivo dell’industria torinese.
La produzione bellica porta a un rapido sviluppo delle imprese operanti nei settori meccanico, metallurgico, chimico, elettrico ed estrattivo. Nel 1914 l’industria siderurgica e quella meccanica coprono “il 5,2% e il 21,6% dell’intero prodotto dell’industria manifatturiera; nel 1917 tali percentuali diventano del 10,8% e del 31,8%”(1). La Diatto, la SPA, l’Ansaldi, e la FIAT sono tra le prime aziende mobilitate: alla fine del 1916 si contano a Torino “207 stabilimenti ausiliari con 58.582 operai” (2). La produzione di guerra orienta la traiettoria dell’industria torinese verso il comparto meccanico, in particolare, in direzione di quello automobilistico: nel 1917, su “184 stabilimenti iscritti nel novero delle imprese ausiliarie, ben 112 appartengono a tale settore”(3). Una situazione che consente alla FIAT di balzare dal “trentesimo posto nella graduatoria delle industrie nazionali,al terzo per dimensioni d’impresa e capitale sociale”(4), affiancando colossi come l’Ilva e l’Ansaldo. Uno sviluppo tendente a improntare l’intera economia cittadina, caratterizzata dalla crescita del settore meccanico e metallurgico. Grande impulso ricevono anche le Ferriere Piemontesi, la Diatto, la Westinghouse, le Fonderie Subalpine, gli stabilimenti per la fabbricazione di aeroplani facenti capo alla SIA (Società Italiana di Aviazione) e altre imprese automobilistiche come la Lancia, la Itala e la Scat. Pienamente investita dall’industrializzazione di guerra, Torino inizia così a delineare il proprio volto di città industriale per eccellenza.
Note
1. Stefano Musso, Gli operai di Torino. 1900-1920, Feltrinelli, Milano 1980, p.123
2. Stefano Musso, Gli operai di Torino. 1900-1920,cit., p. 125
3. Valerio Castronovo, Torino, Laterza, Bari 1987, p.226
4. Valerio Castronovo, Torino, cit., p.226
Bibliografia
- Vittorio Franchini, La mobilitazione industriale dell’Italia in guerra: contributo alla storia economica della guerra 1915-1918, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1932
- Alberto Caracciolo, La crescita e la trasformazione della grande industria durante la prima guerra mondiale, in Giorgio Fua (a cura di), Lo sviluppo economico in Italia: storia dell’economia italiana negli ultimi cento anni, FrancoAngeli, Milano 1970
- Stefano Musso, Gli operai di Torino. 1900-1920, Feltrinelli, Milano 1980
- Castronovo, Valerio, L’industria italiana dall’Ottocento a oggi, Mondadori, Milano 1980
- Castronovo, Valerio, Torino, Laterza, Roma - Bari 1987
- Valerio Castronovo, Storia economica d’Italia. Dall’Ottocento ai giorni nostri, G. Einaudi, Torino 1995
- Giovanni Balcet, L’economia italiana. Evoluzione, problemi, paradossi, Feltrinelli, Milano 1997
- Musso, Stefano (a cura di), Torino al lavoro. Dalla ricostruzione allo sviluppo, Città di Torino, Torino 2006
- Miletto, Enrico - Sasso, Donatella, Torino '900. La città delle fabbriche, Edizioni del Capricorno, Torino 2015 , pp. 62 - 73
Ente Responsabile
- ISMEL