Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Clari, già Vigna Origo

La storia di vigna Origo nella seconda metà del '700 si presenta complicata e tortuosa con diversi passaggi di proprietà, e ripercorre quanto avveniva spesso nelle vigne collinari.
Queste erano spesso rivendute per l'impossibilità di mantenerle, nonostante l'attaccamento e l'amoreper esse, un affetto che spesso si ritrova anche nei testamenti con la richiesta agli eredi di nonvendere e di tramandare ai posteri la vigna di famiglia.


Lat: 45.06237769999999 Long: 7.7530302

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Translate

Categorie

  • villa

Tag

  • vigna

L'architetto Grossi nel 1791 cita la «vigna del sig. Carlo Origo mercante di mode».

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA CLARI, GIÀ VIGNA ORIGO
Strada Comunale di Mongreno 342

Vigna.
L'edificio, di valore ambientale, concorre alla definizione della conca prativa dell'alta valle di Mongreno.
Nel 1759 Giuseppe Aubert vende la vigna, descritta dal Grossi come «fabbrica civile», a Giovanni Inandi e Francesco Botta. In questa vendita era anche compresa la cappella; nel 1781 l'Inaudi compra anche la parte di Botta e vende al Righini la terra tra le due vigne coerenti e metà della cappella. Nella mappa napoleonica l'impianto è ad «L», con «artefatto piano» verso est e la cappella ad ovest. Questa struttura si ritrova nella mappa Rabbini. Nella cartografia del 1940 scompare la cappella e la manica a monte; l'edificio assume una planimetria a «C» con fronte ribaltato.

A. GROSSI, 1791, p. 124; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 107-110.
Tavola: 52

Temi correlati