Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Porta, già Vigna Dupanloup

La strada privata sale ripida sul fianco collinare fino alla  Vigna che il Grossi chiama Dupanloup. Si sale in alto e si entra nel piazzale di una delle più grandi vigne della valle di Reaglie nota nel passato con il nome di Cascina Porta, quando l'edificio decadde da vigna a cascina. Lavori di restauro condotti dalla seconda metà del Novecento  le hanno restituito  nuova dignità.


Lat: 45.0593161 Long: 7.742983699999999

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XX Sec. (1900-1999)
modificazioni di metà Novecento

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  • villa

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  • vigna

I membri della famiglia Dupanloup erano dignitari di corte, in particolare Ferdinando, citato dal Grossi come proprietario della vigna, era aiutante di camera di S.A. Reale Madama Felicita. Nel 1798 lasciò la proprietà al fratello il teologo Giuseppe, cappellano di Corte.

Nei primi tre decenni dell' 800 Marianna Dupanloup figlia di Gaspare era  proprietaria della vigna insieme a Francesco Settime che ne diventò unico proprietario dal 1831. Nel 1839 la proprietà passò per eredità ai conti Francesetti di Mezzenile , poi  ai  Dury e infine alla famiglia Porta nel 1881.

Nel periodo post-bellico la villa venne rimaneggiata e la cappella, ormai ridotta in condizioni pietose per essere stata utilizzata per lungo tempo come porcile, venne demolita.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA PORTA, GIÀ VIGNA DUPANLOUP
Corso Chieri 145

Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario. La vigna concorre alla definizione ambientale del versante solivo di Reaglie.
Nel 1777 la visita di monsignor Rorà alla cappella della vigna indica come proprietaria la signora Elisabetta Dupanloup. Il Grossi la cita come del figlio Ferdinando e la descrive « Vigna con ampio casino e Cappella». Rimane ai Dupanloup fino al 1831 e da Felice Settime nel 1939 è ceduta Francesetti di Mezzenile quindi nel 1881 ai Porta che la tennero sino al 1974. La vigna, con pianta a «C», pare riconnettersi alla tipologia delle vigne collinari settecentesche poi ampliate e trasformate. La cappella, dedicata a S. Giovanni Battista, è stata demolita.

A. GROSSI. 1791, p. 71; PLANGEOMÉTRIQUE [...]. 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 190-191.
Tavola: 52

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