Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Scuola elementare Gian Enrico Pestalozzi

Prima scuola del Borgo Barriera di Milano, di cui inizialmente porta il nome, è oggi succursale della Scuola Gabelli.


VIA ANTONIO BANFO 32

Costruzione: 1904

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  • scuola

1. Le origini

Con delibera del 20 gennaio 1904 viene approvata la costruzione di una scuola nella zona Monte Bianco, per far fronte alle richieste della popolazione che era costretta a mandare i propri ragazzi fino all’Aurora (attuale Parini). Su progetto dell’ing. Scanagatta, per conto del Comune di Torino, viene realizzato un edificio a tre piani corredato da due fabbricati a un solo piano, con una capacità complessiva di 20 aule, per accogliere 1000 alunni, oltre a locali per la refezione e alloggi per i bidelli. Chiamata inizialmente scuola Barriera di Milano, dopo il 1908 viene intitolata a Pestalozzi (1746-1827, pedagogista svizzero). Nel 1909-1910 la scuola ospita una delle quattro sezioni della Scuola Operaia Serale Femminile. Pochi anni dopo, nel 1911-1912, la Pestalozzi necessita di tre succursali urbane in edifici privati: una classe in via Valprato 12; sette classi in via Soana 37; due classi in corso Vercelli 96. A partire dal 1914 diviene sede di una biblioteca municipale circolante, con oltre 1600 libri a disposizione dei lettori. È dotata di patronato che assiste 943 alunni alla distribuzione di oggetti, 510 alla refezione, 510 all’assistenza educativa dalle 12 alle 14, 586 alla distribuzione di vestiti e calzature. Alle precedenti succursali si aggiungono sei classi dislocate in edifici privati in via Elvo e cinque classi in via Circonvallazione 210. Gli anni Venti vedono l’istituzione dei corsi di avviamento al lavoro: nel 1927-1928, nella classe ottava maschile, si apre, come esperimento in ore extrascolastiche, un corso di Calcografia ideato dal maestro Francesco Manney.

2. Dagli anni Trenta

Il grande numero complessivo di alunni, nonostante nel frattempo sia stata costruita nel borgo anche la scuola Gabelli, porta nel 1931 a un ampliamento dell’edificio. Gli oltre 1500 allievi inducono il Consiglio Comunale, nella seduta del 5 aprile 1938, a stabilire di dotare la scuola di sala medica e gabinetto odontoiatrico, oltre che di creare una succursale in piazza Conti Rebaudengo (nella sede sezione XIX Vigili Urbani). Durante la Seconda Guerra Mondiale, la vicinanza con un centro nevralgico della produzione industriale, quale la Fiat Grandi Motori, comporta difficoltà per la scuola: la sezione femminile non è più agibile a causa dei bombardamenti e tutti gli alunni seguono le lezioni presso quella maschile in corso Vercelli. All’aumentare del pericolo, nel 1943, viene abbandonata del tutto la Pestalozzi a favore della Gabelli dove, con orario ridotto e alternato, si cerca di dare continuità alle lezioni. La scuola viene quindi occupata dalle autorità militari.
Dopo la ricostruzione viene nuovamente creata, grazie all’apporto di ogni alunno, la bibliotechina di classe che si era persa a seguito dell’occupazione dei locali da parte delle truppe. Negli anni Sessanta la scuola risulta avere oltre 900 alunni, di cui 23 allievi in classi differenziali, cui si affiancano gli iscritti nella succursale di via Ceresole e nella Sabin. Nel 1974 viene costruito un prefabbricato in via Courmayeur 5 come succursale della scuola che nel frattempo inizia la sperimentazione del tempo pieno per venire incontro ai bisogni dei genitori di un quartiere operaio che nel dopoguerra ha conosciuto l’immigrazione dal sud e più recentemente di stranieri.

L'8 giugno 2015 è stato inaugurato il museo scolastico.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE G.E. PESTALOZZI
Via Banfo, 32

Edificio scolastico per l'istruzione elementare.
Edificio scolastico di valore documentario e ambientale.
Edificio costruito negli anni dal 1904 al 1906 su progetto dell'ing. Scanagatta per conto del Comune di Torino, ampliato nel 1924 con la costruzione di un avancorpo a tre piani f.t. verso Via Monte Bianco.

L. OTTINO, 1951.
Tavola: 26

Bibliografia

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Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo