Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Salviati, già Vigna il Bontan

Il Bontan conserva intatto il suo disegno settecentesco: è un lungo edificio di due piani con otto aperture riquadrate per ogni piano; due alti abbaini simmetrici hanno finestrelle ad arco, sono sormontati da campane pendule e su ogni abbaino compare  la data 1787.


Lat: 45.0625414 Long: 7.729602499999999

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

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L'architetto di Sua Maestà Giuseppe Viana vendette questa vigna di proprietà della moglie Clara al conte Luigi Bottiglia di Santa Croce per L. 13.600, ma in questo atto di vendita non è menzionata la cappella.

Entro il 1787 è probabile che  il conte Bottiglia avesse già rivenduto la vigna a Giambattista Serratrice, citato dal Grossi. Questi provvide a lavori di rifacimento dell'edificio e all'edificazione della cappella (attribuita all'architetto Viana) già nel 1787, come è anche testimoniato dalla data sui due abbaini della casa.

I Serratrice conservarono la villa fino alla metà dell'800 e da loro la ereditarono i Faccio, a cui seguirono i signori Saviato.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SALVIATI, GIÀ VIGNA IL BONTAN
Strada Valpiana 75

Vigna.
Edificio di valore ambientale e documentario; concorre per elementi formali e rapporto cellula-sito alla qualità ambientale della strada Valpiana e del suo versante solivo.
La vigna nella Carta topografica della Caccia [1762], si presenta con struttura planimetrica, ad «L», defilata rispetto alla strada e priva di cappella. Il Grossi la descrive con «casino, e cappella riedificati sul buon gusto dal sig. Giambattista Serratrice». Nell'atto di vendita di una vigna di Clara Buontempo moglie dell'arch. Giuseppe Viana è riportata la seguente descrizione «con fabbrica, stalla, tinaggio caso da terra, forni, ajra, pozzo d'acqua viva, giardino o sia orto avanti a essa». L'analisi dei confinanti stabilisce che si tratta del «Bontan». Il documento non cita la cappella. Sugli abbaini della casa è conservata la data 1787. La cappella in fregio alla strada è stata costruita quindi forse dallo stesso Viana. L'edificio civile conserva la sua immagine tardo-settecentesca. Attualmente sono in atto lavori di restauro.

Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791. p. 25; PLAN GEOMÉTRIQUE [...]. 1805; [Catasto RABBINI], 1866. fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI. 1975, pp. 234-235.
Tavola: 51

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