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o l o X Vii!

21 3

chiesa del mona ster o di San S ilvest ro in Roma il 13 di g iugno 171

I ;

e

desso fu rin chiu so in teca di auricalco foggiata a triang olo ed alta tre dita.

Un'altra reliqui a del med esimo sa nto fu don ata al Capitolo il 3 feb –

braio del 1725 da Gia como Antonio Go tti che l'aveva av uta dal nun zio

ap ostolico Baccari o vescovo di Boian o il 9 di marzo del 1724; e, rico–

nosc iuta da l vicario generale capitolare il 27 di marzo del 1725, fu

rinchiusa in teca d'auricalco fog giata a triang olo ed alta qu attro dita .

Il 25 di marzo del 1039 si conse rvava pure nel Sa n Gioa nni la

reliqui a di San Martiniano che portavasi anco ra in processione nel

1685 ( 14); ed il visit ator e del 1727 nota va che nell'armadio di San Se–

condo ' presso' l'altare maggi or e si conservava l'intero corpo di San Mar–

tiniano con coro na in capo e palma in man o.

Già abbiamo ricorda to come nella confessio ne sottos tan te all'a lta re

maggi ore si conservassero nel 1435 ( 15), in apposito a ltare de ntro una

cassa di piombo, molt issime reliqui e di Sa nt'Orso la e de lle sue compagne,

e come addì 9 g iug no di quell'anno , demolitone l'altare, si tr asportassero

all'altare cii Sant'Orsola ere tto dal pr eposto Ruffineto Borg esio nella nav e

di Santo Stefano, rip onendole in cassa di legno rinchiusa in altra cii

marmo che fu colloca ta in nicch ia chiusa cla g raticella di fer ro in pro–

spetto dell'altare de lla sa nta .

Atterrat o il vecc hio duomo, q ues te reliquie furo no trasportate nel–

l' arm adi o cii San Secondo ciove il visita tore le ritr ovava nel 1584 nn–

chiuse in una cassa di piombo con venticlue altre reliqui e innomin ate.

Cinquantasett e altre reliqu ie minori tr ovavansi pure allora rin chiu se

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du e cassette ed avvolte in una pergamena.

Nel 1593 serbavansi inoltre all'a ltar maggi ore la reliquia ciel Sa nto

Su dario, il corpo di San Maurizio, un dito di Santa Caterina :ed altre

appartenenti al ciuca cii Savoia ; e nel 161 9 il visitatore ritrovava nella

nicch ia di San Seconclo quasi tutte qùelle del 1584 , alle qu ali era no state

aggiunte frammenti della tunica cii GeStI, de l mantello di Sa n Fra ncesco,

della carne ed ossa del

B.

Enrico da Asti, e clei Santi Martino, Gregorio,

Marti nio, Dalmazz o, Pietro, Giacomo, Andrea, Sempronio

(?),

Maur izio

ed altri santi innomi nati .

Il 9 cii genna io 1647 Alessandro Crescenzio vescovo di Ortona e

nunzio aposto lico presso il du ca di Savoia diecle alla duchessa Cristina

un osso del braccio di Sa n Vito martire estratto dal cemeterio cii San Ca–

listo che g li era stato donato dal cardinale Altieri il lodi lugl io 1643.

La duchessa, rinc hiusolo in un braccio d'argento, donollo a sua vol ta al

Cap itolo che, con approvazione arcivescovile del 19 agosto 1649, mandò

riporl o in buona parte nella ch iesa di San Vito sui colli torin esi, serban–

done tuttavia un fram mento pel du omo.