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che, dispiccato dalle circostanti colline, tondeggia presso al ponte di

Po

antonomasia il Monte fu, nei secoli XIII, XIV e XV, surmontato da una

a con torre e bastioni, chiamata Motta o Bastia, che serviva a difendere

)onte vicino. Essendosi intanto molto perfezionata l'arte del fortificare , la

te di Po parve meno importante e fu prima negletta, e poi infeudata a

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nel secolo XVI , i Maletti, e poi gli Scaravelli, dai quali la riebbe, per

, Carlo Emanuele I, quando nel 1583, volendo consecrare a Dio quel luogo,

all'edifizio della chiesa e del convento sui disegni del Vittozzi . Quel duca

ragione, in molta stima l'ordine de' Cappuccini, e in gran numero sono

i

conventi di que' religiosi da lui fondati, o soccorsi in tutto il Piemonte. Anche nel con–

vento del Monte desiderò d'averli; ed essi vi fecero il loro solenne ingresso nel 1590.

La militare importanza del sito procurò a quel pacifico recesso non pochi disturbi. Nel

1639, quando il principe Tommaso s'impadronì di Torino, fortificò e trincierò il Monte.

Ma i Francesi pigliarono quel posto d'assalto, né valse ai vinti ricoverarsi in chiesa, né li

protesse la tremenda maestà degli altari; perocché appié di quelli dai crudeli vincitori

furono trafitti, lacerati, sgozzati; appié di quelli, sottentrando al furore dell'ira

il

furor

della libidine, si fece forza all'onestà delle donne. Nel 1690 Vittorio Amedeo II, in guerra

colla Francia, pose presidio di soldati in quel convento. Nel 1703, fu risoluto per ben due

volte ne' consigli del duca d'abbattere

il

convento pel comodo che avrebbe potuto dare

ai nemici, di fulminare da quella vetta la città colle artiglierie. Ma per buona sorte non

si perseverò in quel pensiero. Nel 1799 Vukassowich cogli Austro-Russi occupò

il

Monte,

e piantovvi batteria di cannoni e mortai , onde stringere alla resa la città d i Torino, tenuta

dai francesi capitanati dal generaI Fiorella. E dopo non lunga tempesta di quelle bocche

da fuoco, ottenne l'intento. Aboliti poi dal governo provvisorio, il l° settembre del 1802,

gli ordini religiosi, gli edifizi del Monte alienati ad un privato, servirono ad uso di col–

legio; nel 1816 fu ricomperato, e poi renduto dal governo regio ai Cappuccini, che ne

ripigliarono il possesso addì 22 di settembre del 1818

» .

Luigi Cibrario

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