

richieste di Niccolò Bevilacqua, chia–
mato nel 1572 da Venezia per ridare im–
pulso alla tipografìa torinese, attraver–
so la Compagnia della Stampa da lui co–
stituita nel 1573 insieme con Gian Do–
menico Tarino e lo stesso duca Emanue–
le Filiberto, è
«
che si serrino le sU-azze
e se ne proibisca l'estrazione dal paese
sot to pena della confìscazione d'esse ac–
ciocchè per difetto d'esse non s'habbi
disagio di carta che è il più importante
del negozio» (23 ).
Anche le sempre più ristrette correnti di
esportazione prendono strade diverse;
una protesta degli eredi Bevilacqua la–
menta nel
1582 (24)
il mancato ricono–
scimento della esenzione dai dazi sta–
bilita a favore della Compagnia, in oc–
casione di una spedizione di libri alla
fìera di Francoforte, nuovo e più attivo
centro europeo del commercio librario.
Non più avvantaggiato dalla posizione
geografìca, il Piemonte deve ormai com ·
misurare la propria produzione ai bi–
sogni locali: non per questo ne dimi–
nuisce l'interesse per chi voglia scorgere,
attraverso la veste più modesta dell'og·
getto destina to anche ai ceti meno ric–
chi, tendenze e curiosità in tellettuali dei
nostri concittadini di allora. Un posto
sempre maggiore: è riservato alle novità
letterarie in lingua italiana ed alle re–
lazioni di avvenimenti contemporanei;
60
Epistola V (Enone a Paride) dal libro delle
E 1istole
di Publio Ovidio Nasone, volgarizzate
in rima da Domenico da Montichiello e stampate in Torino da Francesco de Silva, nel
1510
formato e caratteri rimpiccioliscono, le
incisioni quasi scompaiono, confìnate al
frontespizio. Il libro si avvia a diven–
tare oggetto di consumo, non più cime–
lio prezioso da conservare attraverso le
generazioni, sempre più visibile porta
l'impronta degli avvenimenti quotidiani,
di qualcuno dei tanti aspetti della no–
stra storia e della nostra civiltà che le
lunghe fatiche di Marina Bersano Be–
gey e di Giuseppe Dondi ci consentono
di meglio valutare ·attraverso i dati rac–
colti in questo prezioso, illustratissimo
catalogo.
Enzo
Bottasso
(1)
Giulio Cesare Faccio,
I tipografi vercel–
lesi e trinesi dei secoli XV e XVI ,
in
Museo
Camillo Leone,
Vercelli,
Illustrazioni e cata–
loghi,
I, pp. 33-97, ricordato da Gustavo Vi–
nay,
L'umanesimo subalpino nel secolo XV,
Torino, Biblioteca della Società storica subal–
pina, 1935, p. 84.
(2)
Le cinquecentine piemontesi.
Torino, ti–
pografia torinese edi trice, voI. I , 1961,
To–
rino,
pp. 549; voI. II, 1966,
Alessandria,
Asti, Biella, Borgolavezzaro, Carmagnola, Ca–
sale
(a cura di Augusta Griffa Bellotti) ,
Chi–
vasso, Cuneo, I vrea, Mondovì, con il supple–
mento di Torino,
pp. 574 ; voI. III, 1966,
Nizza Monferrato, Novara, Novi Ligure, Sa–
luzzo, Savigliano, Tortona, Trino, Varallo,
Vercelli,
pp.
529.
(3)
Un attento esame delle non molte noti–
zie disponibili, fra il secolo XV e il XVI ,
compiuto
nell'Apparition du livre
di Lucien
Febvre e H. ]. Martin (Paris, A. Miche!,
1958, p. 167-170) conclude per un costo di
100 lire per la carta e 90 per la stampa di
un libro di 240 pagine in 8°, tirato a 1000
esemplari.
(4) Nella dedica a Lodovico II dell'In
Aie·
xandrum interpretatio ex Prisciano
di Facino
Tiberga, stampata da Giovanni Fabre nel lu–
glio 1479 probabilmente a Saluzzo, è detto:
« Marchio me iussit generosus Salutiarum
edere
»:
si veda su quest'edizione e il suo
valore culturale il Vinay,
op. cit.,
pp. 113-
115.
(5)
Vinay,
op. cit.,
p. 117.
(6) Di
Pietro Giacomelli da Chieri, rimatore
del secolo XVI, e della poesia sul Piemonte,
per Vincenzo Promis, estratto
dall'Augurio
strenna pel 1878 dello stabilimento tipogra–
fico Eredi Botta, p. 20.
(7)
Le cinquecentine piemontesi,
voI. II, p .
462.
(8)
Ibidem,
p.
505.
(9)
Ibidem,
pp. 473-484.
(10) CosÌ menzionato nei conti del tesoriere
generale di Savoia: Giuseppe Vernazza,
Di–
zionario dei tipografi e dei principali corret·
tori ed intagliatori che operarono negli Stati
sardi di terraferma, e più specialmente in
Piemonte, sino all'anno
1821, Torino, BJtte–
ga d'E rasmo, 1964, pp. 332-333.
(11)
Le cinquecentine piemontesi,
voI. I , pp.
259-261. CO<l questo diffusissimo testo d'in–
segnamento universitario pare sia incomincia–
ta la tipografia a Cuneo: voI. II, p. 405 e
p.
408.
(12) VoI. I p . 307.
(13)
Ibidem,
p.
179.
(14) David T. Pottinger,
The French book
trade in the Ancien Regime, 1500
-
1791 ,
Cambridge, Massachusetts, Harvard Univer–
sity press, 1958, p. 112.
(15) Sulla leggenda, divulgata nel seco'o scor ·
so, di un tipografo Arduino operante a:l
Asti prima del 1479, e sul lavoro di Fran-
cesco de Silva si veda anche Domenico Fa–
va,
Primi monumenti tipografici in Asti,
in
Gutemberg Jahrbuch,
1950, pp. 160-166.
(16) VoI. II, pp. 242-245:
Montisferrati Mar–
chionum et Principum regie propaginis suc–
cessionumque series nuper elucidata
di Ben–
venuto San Giorgio (26 maggio 1519); pp.
229-231:
Statuta seu municipalia iura inclite
civitatis Albingane
(22 novembre 1519).
(17)
Recherches
SUI'
les imprimeurs, relieurs
et fondeurs de lettres de Lyon au XVI siè–
cle
par le Président Baudrier, voI. XII,
~yon,
Brun, 1915, pp. 384-388. SeguironJ parecchie
altre edizioni, in un testo emendato ed ac–
cresciuto: solo nel sec. XVI, quattro a Lione
(1540, 1545, 1556, 1572) e due a Venezia
(1570, 1573).
(18)
Recherches
cit., voI. V, Lyon, Brun,
1901, pp. 409-410: libri stampati a Lione
da Giovanni Cleyn e Goffredo di Villiers
in coedizione fra Giovanni de Ferrari e Vin–
cenzo Portonari da Trino.
(19)
Le cinquecentine piemontesi,
voI. I, p.
158; e cfr. Costante Sincero,
Trino, i suoi
tipografi e l'abazia di Lucedio,
Torino, Boc–
c~
1897,
p.
181 .
(20)
Aesopi fabulae nunc denuo optim.:s qui–
busquae collatis exemplaribus diligentissime
castigatae,
cum suis figuris, Trini MDLXXVIII:
voI. III, pp. 170-180.
(21 ) VoI. II, pp. 275-286.
(22 ) Ormai in rapida decadenza, soprattutto
per le conseguenze delle
g'l erre
di religione:
cfr. Paul Chauvet,
Les ouvriers du livre en
France des origines
à
la revoiution de 1789,
Paris, PUF, 1959, pp. 58·68 e 214-220.
(23) Piero Rambaudi .
Ricupero dei cenci per
i battitori da carta pit' montesi nei secoli
XVI-XVII,
Torino Viglongo, 1941. p. 11.
(24) Luigi Madaro,
L'arte della stampa a To–
rino ai tempi di Carlo Emanuele I ,
in
To–
rino,
X, 1930,
p.
998.