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A fianco: San Girolamo

con gli stemmi di Saluzzo e di Francia,

sulla seconda carta

dell'Aureum

opus de veritate contritionis.

Saluzzo,

Guglielmo e Guglielmo Le Signerre, 1503.

Nella pagina accanto:

tre delle cinquantasei illustrazioni

delle tavole di Esopo

stampate da Giovanni Francesco Giolito

a Trino nel .1578

ni Francesco, fa uscire con la falsa data

di Venezia

l'Opera piacevole

di Alione,

raffigurandovelo con la medesima inci–

sioneservita come ritratto dell'Ariosto

nell'edizione torinese del 1536, ed ispi–

rata da quella ferrarese del 1532. Se–

guono altri 35 libri, fino al 1578: tali

da non reggere certo il confronto con i

più di 800 stampati da Gabriele, o col

centinaio del vecchio Giovanni;

è

la

produzione saltuaria e slegata di un ti–

pografo di provincia, non di un grande

editore. Sono volumi modesti, quasi sen–

za illustrazioni (sola eccezione le 56

silogl'afie (20) del più facile e popolare

dei classici latini, Esopo), si fa gran po–

sto ai libri d'uso -locale, alle piccole

glorie letterarie della provincia e pren–

de, ovviamente, il sopravvento la lingua

italiana.

Esattamente dello stesso genere, maga–

ri con una predilezione per i medesimi

testi - i due

Esopus constructus, mo–

ralizatus et historiatus

di Biella, 1549

e 1560 (21)! - è la produzione del re–

sto del Piemonte nella seconda metà

del Cinquecento, oltre che dei vari al–

tri tipografi che compaiono a Trino do–

po Giovanni Francesco Giolito. Dopo

la fine dell'occupazione francese e la

ricostituzione del ducato sabaudo To–

rino riprende, naturalmente, il primo

posto; e vi persiste forse un mode–

stissimo residuo delle correnti d'espor–

tazione verso la Francia con la limitata

attività dei Farina, tra il 1569 e

il

1582, esercitata a cavano fra Torino e

Lione (22), specie con la ristampa delle

Histoires tragiques,

tradotte dalle no–

velle di Matteo Bandello e da poco usci–

te a Parigi. La crisi ormai irrimediabile

della già fiorentissima industria lionese

del libro, il moltiplicarsi dei « moulins

à papier

»

in Francia, la sempre più sen–

sibile concorrenza olandese inaridisco–

no senza possibilità di recupero le espor–

tazioni piemontesi così di libri come di

carta: del resto, già gravano sulle no–

stre cartiere serie difficoltà

di

approvvi–

gionamento 'della materia prima, anche

per i bisogni locali. Una delle prime

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