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PARTE I — DESCRIZIONE TOPOGRAFICA

Gran Bosco scendente ancora a Villar Focchiardo, di Miletto scendente

alla Gerbola, quelli del Pian del Rocco, del Folattone scendenti a

S. Antonino e Vayes, quello della Chiusa e infine quello di Merdarello

scendente a S. Ambrogio, tutti presentano in basso ripido scaglione, a

mezza salita un altipiano coltivato ed abitato, più sopra pascoli elevati.

Quantunque la valle del Sangone non versi le sue acque nella Dora

Riparia, pure appartiene per la sua parte montana al circondario di

Susa. A questo appartiene pure, e con acque versanti nella Dora, il

bacino dei laghi di Avigliana e di Trana e parte del sistema morenico

della Dora Riparia.

Il

bacino di questi laghi è limitato dall’ultimo sperone roccioso spar­

tiacque tra la Dora e il Sangone, tra i Bertassi (m. 350) e Sant’Am-

brogio (m. 353), dalle colline dell’arco morenico laterale che appoggian­

dosi alle rupi a Mortera si svolgono in cordone ai Battagliotti, a Rua

Cordero, alle Pajere (m. 392), al colle roccioso che mette a Trana, dalle

rupi di Moncuni (m. 642) emergenti dal manto morenico, il cordone colli-

nesco sovraincombente ad Avigliana, l’abitato di Avigliana, il castello

di detto paese (m. 467) e le roccie arrotondate che scendono al dina­

mitificio. È diretto a Nord Nord Ovest per chilometri 7 sino allo sbocco

dell’emissario dei laghi in Dora. È occupato in alto dalla torbiera di

Trana (m. 358) antico lago rattenuto dall’arco morenico di S. Barto­

lomeo, poi dal lago superiore o di Trana (m. 356) rattenuto dall’arco

morenico per cui passa la strada Avigliana-Giaveno; poi dal lago infe­

riore o di Avigliana (m. 352) rattenuto anch’esso da un arco morenico,

infine da antica torbiera che si estende fino al piano alluviale di Dora.

Lo sbocco dell’emissario dei laghi in Dora è a m. 342, cosicché per la

parte piana di questo bacino noi abbiamo dal piede della morena a

Pajere (m. 362) un dislivello di 20 m. su 7 chilometri di percorso,

quindi una pendenza media di 0.29 p. °/0; le colline e le rupi sui

fianchi non presentano quasi altro che querceti, salvo che presso gli

abitati ove si hanno i coltivi. Il piccolo bacino di Reano, verso cui in­

clinano le morene di Moncuni, e quelle del cordone parallelo a Dora

versa le sue scarse acque al Sangone.

La valle del Sangone si origina da quattro rami. Il settentrionale

del Sangonetto, nasce dal colle del Vento tra il contrafforte o digita­

zione settentrionale della catena spartiacque tra Dora e Chisone, quello

che termina alla Ciabergia, e l’altra digitazione più corta che dal Roc-

ciavré scende per Rocca Rossa (m. 2288) e la Falconera (m. 1510) alle

case di Dirotto: misura 9 chilometri in lunghezza Ovest-Est; essendo

quindi l’altitudine del punto di origine a m. 2100 e la confluenza

cogli altri rami a m. 706 avremo un dislivelilo di 1494 metri ed una