

PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
cato dall’ingegnere Zaccagna nel 1888. Queste idee noi esponiamo an
zitutto, nè crediamo per ora doverle abbandonare ; le porremo poscia in
confronto con quelle dei predetti geologi. Ci serviremo per spiegare queste
nostre idee, qualunque siasi l’esito di una discussione a venire, della scorta
di sezioni rilevate sul terreno e rispondenti a serie di campioni che de
positammo presso il R° Museo di Geologia dell’ Università di Torino.
S
ezione
16*.
—
Aiguille du Glacier - Pointe deLéchaud- Testa del Rutor.
All’Aiguille du Glacier la roccia cristallina nella catena del M. Bianco
è rappresentata da un gneiss molto schistoso in lastre colorate superfi
cialmente in giallo rossastro da idrossido di ferro, quasi verticali, ov
vero con inclinazione variabile ad Est 25° Sud o ad Ovest 25° Nord;
la direzione degli strati è verso l’ Aiguille di Tré-la-Tète, cioè da Sud
20° Ovest a Nord 20° Est. Più in basso sulla cresta che ha il suo ter
mine alla Petite Aiguille du Glacier troviamo ancora roccia cristallina,
costituita da un impasto feldispatico-quarzoso con delle macchie verdastre
di mica e clorite con andamento pressoché eguale a quello già segna
lato. La roccia cristallina si mostra fino ad un piccolo colle situato alla
base dell’Aiguille d’envers les Mottets; gli ultimi strati cristallini pre
sentano numerose varianti nella direzione in inclinazione della massa
generale cristallina; difatti al passaggio dalla massa cristallina alle rocce
schistose a scarsissima cristallinità sottoincombenti altimetricamente tro
viamo in alcuni punti una direzione Sud 70° Ovest-Nord 70° Est con
una inclinazione marcata talora di 50° ad Est 69° Sud. Si appoggiano
alle rocce cristalline delle alternanze ripetute di schisti estremamente
fissili grigio-scuri, alluminosi, schisti analoghi grigio-chiari, sottili strati
di schisti, alquanto arenacei, schisti neri con qualche granulo quarzoso
e di calcari grigi in placche molto sottili a struttura semicristallina
fino al rilievo del clinale sovraincombente alla depressione del colle della
Seigne; non ci fu dato rinvenire il grès
infraliasico
citato dal Favre
(Eecherches géologiques
, etc. par. 566). L’andamento stratigrafico indi
pendentemente dalle modificazioni dovute a contorcimenti è ancora Nord
70° Est-Sud 70° Ovest con inclinazione variabilissima ad Est 70° Sud.
Prima di raggiungere il colle della Seigne si tagliano degli strati di
schisti ardesiaci estremamente tormentati e pieni di noduli e reticola-
ture di quarzo bianco o bianco giallastro, commisti con dei noduli cal
cari colorati in giallo per scomposizione di siderite o mesitina. Poi ab
biamo un affioramento di pochi metri di sviluppo di carniola, alla quale
sovraincombono delle alternanze di schisti ardesiaci scuri o di uno
schisto talcoso bianco, che assume una tinta rossastra all’aria e che da