

ma frequentemente a granuli serpentinosi, verdicce od anche grigio
azzurrognole ; queste sabbie coll’ingrossare degli elementi passano a specie
di
pietre cicerchine
dei Toscani e gradatamente a dei conglomerati nei
quali predominano ciottoli di rocce alpine. La grossezza degli elementi
ciottolosi, or più or meno saldamente cementati, è molto varia e talora
veramente rilevante, senza un ordinamento, senza gradazione di ciottoli
a seconda delle dimensioni; inoltre si incontrano dei massi talora gi
ganteschi di diecine di metri cubi, qualche volta a spigoli appena smus
sati riproducenti i caratteri di massi erratici di origine
glaciale.
Questa
formazione
elveziana
si mostra tra Montaldo Torinese fino a Bardassano,
sul tragitto della sezione, per una distanza da quattro a cinque chilo
metri, rispondentemente alla parte più elevata della collina torinese,
inclinante però sempre a Sud, giacché l ’anticlinale si trova molto più
in basso sul versante Nord collinesco. Succede una stretta zona di marne
fissili, piuttosto dure, cenerognole o giallognole riducibili per degradazione
in piastrelle, con frequenti filliti e fossili marini, come d’altronde si
verifica già nel piano
elveziano
e
tortoniano;
queste marne sono riferite
dal Sacco al piano
langhiano.
L’andamento stratigrafico rimane costante. Succede al
miocene Voli-
gocene
rappresentato dai due piani
aquitaniano
e
tongriano;
in essi
prevalgono marne, sabbie, passanti ad arenarie ad elementi svariati, più
o meno saldamente cementati, intramezzati da banchi talora potentis
simi di conglomerati a ciottoli di svariata natura mineralogica, coll’in
tervento di rocce alpine provenienti da maggiori distanze che non quelle
rappresentate nei conglomerati
elveziani
, come porfidi e graniti dei pressi
del Lago Maggiore, calcari di Arona; in questi conglomerati troviamo
abbondanti i ciottoli di calcare
alberese
che è sviluppatissimo nell’Ap
pennino, ma si trova puranco nelle colline torinesi presso a Brusasco ed
in altre località. Questi ciottoli di calcare
alberese
sono raccolti per
servire da pietra da calce. Gli elementi ciottolosi sono in genere più
minuti e più saldamente cementati che non nei conglomerati superiori
elveziani
, ciò che non toglie si verifichi a tratti la presenza di massi
di mole rilevante, non però tale e coi caratteri che abbiamo constatato
nei massi dei conglomerati
elveziani.
La forma marno-sabbiosa è più
rappresentata nello
aquitaniano
, i conglomerati sono dominanti nel
ton
griano.
A ll
’oligocene
succede una stretta striscia
eocenica,
cioè il
bartoniano,
sopra a Gassino, mancando, riferendosi alle constatazioni del Sacco,
ì’eocene
relativamente più giovane o
liguriano.
Questo piano
bartoniano,
che risponde all’anticlinale spezzato, ma non divaricato, inclinante forte
mente a Sud ed a Nord, è rappresentato da calcari brecciati grigi o
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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